domenica 13 gennaio 2013

I segreti della censura


Quello che segue è un editoriale sui meccanismi della censura cinese scritto da Cheng Yizhong, ex caporedattore del Southern Metropolis Daily (Nanfang dushi bao), testata dello stesso gruppo del Southern Weekly (Nanfang zhoumo) resosi di recente protagonista di un'accesa protesta contro il capo della Propaganda locale. Entrambi i giornali sono noti per i commenti polemici e il tono investigativo (qualcosa sul caso Southern Weekly). Consiglio anche la lettura dell'editoriale di Qian Gang, un tempo pilastro del Nanfang zhoumo ( Why Southern Weekly said "NO") ora direttore di China Media Project.

Un pomeriggio del maggio 2001 ricevetti una telefonata anonima dal Dipartimento di Propaganda del Guangdong. Mi veniva chiesto di rimuovere un pezzo che sarebbe dovuto apparire il giorno seguente sul Nanfang dushi bao. In quanto caporedattore mi capitava spesso di ricevere telefonate di questo tipo. Ma in questo caso la persona dall'altra parte della cornetta non mi era familiare, così colsi l'occasione per manifestare la mia disapprovazione e risposi: "Mi scusi io non la conosco, non posso stabilire se si tratta di un ordine del Dipartimento. Per prevenire che qualcuno, spacciandosi per il capo della Propaganda locale, dia direttive al giornale la pregherei di mandare la documentazione scritta via fax, altrimenti mi sarà difficile eseguire l'ordine".

Nell'ultimo periodo del governo di Jiang Zemin, il capo della propaganda Ding Guanggen inasprì il controllo sui media. Un cambiamento rilevante è stato che il dipartimento decise di non rilasciare documenti solenni o inviato telegrammi espliciti come in passato. Semplicemente venivano dati gli ordini e chiesto al caporedattore di eseguirli. Sopratutto è stato adottato il metodo delle telefonate e di messaggi sul cellulare, con istruzioni date direttamente al caporedattore o ad una persona specifica incaricata. La causa di ciò è da attribuirsi all'aumento delle proibizioni, sempre più frequenti. Lo stile dei documenti doveva essere approvato ai vari livelli; un processo troppo lungo e tedioso, che creava problemi nel caso di questioni particolarmente urgenti. Ma la comunicazione  via telefono o via messaggi, invece, snelliva le procedure, era più efficace e permetteva di raggiungere l'effetto voluto con rapidità.

Prima che Hu Jintao prendesse il potere, in concomitanza con alcuni fattori come l'aggravarsi della condizione dei diritti umani, il regresso della giustizia, l'emergere di figure influenti e l'esacerbazione dei fenomeni di corruzione, il partito ha promosso una soppressione ideologica a tutto campo recando gravi danni ai media. La direzione della Propaganda fu assunta da Liu Yunshan, ex reporter dell'agenzia di stampa Xinhua, il quale aveva una certa esperienza nel coprire la verità e diffondere fandonie. Il potere di amministrazione e controllo delle autorità sugli organi d'informazione divenne via via più forte, sempre più esteso grazie all'utilizzo di una varietà crescente di metodi. Le misure adottate acquisirono una maggiore specificità. Ogni volta che accadeva qualcosa di grosso o veniva convocata all'improvviso un'assemblea, divieti e regolamenti travolgevano tutto.
All'inizio del 2003 in piena Sars, il Dipartimento della propaganda provinciale emise fino a 30 messaggi di divieto al giorno, persino sulla prima pagina e altri spazi importanti vi erano regole precise che stabilivano quali articoli pubblicare, in quale posizione, quali dovessero essere il carattere del titolo e la dimensione delle immagini. Ma il Southern Metropolis Daily invece ha continuato incessantemente a rompere il blocco e a farsi sentire. Quando Zhang Dejiang era membro del Politburo e segretario del Partito del Guangdong, per due volte in presenza del Comitato permanete dell'Ufficio Politico locale chiese ai subordinati: "perché non intentiamo un processo contro il responsabile del Nanfang dushi bao con l'accusa di aver diffuso informazioni confidenziali?"

Le idee di Zhang Dejiang furono approvate e messe in pratica dalle autorità del Partito. Il 17 settembre 2004 Zhao Yan, assistente presso l'ufficio di Pechino del New York Times, fu arrestato mentre si trovava a Shanghai, il 24 novembre il giornalista del Modern Business, Shi Tao, è stato preso in custodia dalla sicurezza di Changsha, nello Hunan, mentre si trovava a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi. Entrambi furono citati in giudizio per aver rilasciato informazioni riservate. Zhao Yan è stato condannato a 3 anni di detenzione, Shi Tao a 10. Quanto ai reati, nel caso di Shi Tao si trattò semplicemente di aver diffuso all'estero notizie sulle quali le autorità avevano fatto calare la censura.

Con l'era Hu Jintao il controllo sui media è diventato più invisibile e segreto; forse per la consapevolezza dell'illegalità dei metodi adottati e dei crimini istituzionalizzati. In questo periodo il cambiamento più eclatante consiste nell'abitudine dei funzionari della propaganda, incaricati di telefonare ai vari media per diramare i divieti,  di sottolineare prima di riattaccare: "di non mettere per iscritto (quanto richiesto ndr), di non lasciare nemmeno una traccia scritta, di non far trapelare quale fosse l'ordine, da quale dipartimento fosse stato emesso, né da quale leader fosse partito".
Le direttive del "Ministero della Verità" divennero via via più segrete. E proprio a causa di questa maggior segretezza  i meccanismi di censura sono divenuti il principale strumento attraverso il quale dipartimento della Propaganda ha cercato di accrescere il proprio potere. Così, da una parte, gli alti funzionari della Propaganda, per abbellire la loro carriera e costruirsi un'immagine di facciata, hanno fatto molto affidamento sulla censura, ricevendo lusinghe e occasioni di promozione. Dall'altra, in caso di scandali, i quadri, i grandi gruppi di potere e le società, in caso di scandali, non hanno più tentato di stringere complicate e inefficaci relazioni con gli organi d'informazione. Piuttosto hanno preferito arruffianarsi gli alti funzionari della Propaganda, in modo da bloccare e controllare meglio le notizie a partire dalla fonte.
Du Zhihong, studioso di comunicazione presso l'università di Suzhou, una volta ha scritto sul suo account Weibo che i divieti del Dipartimento della Propaganda e gli elementi di base della sicurezza vanno a tutto vantaggio degli elementi corrotti e della criminalità. Chissà quanto denaro si nasconde dietro ogni ordine, si chiede Du.

Il metodo tradizionale con il quale opera il "Ministero della Verità" prevede un controllo sui media attraverso la lettura e il commento delle notizie, poi viene fissata la data per la pubblicazione di un rapporto, il "Commento delle notizie", e ne viene inviata una copia ai membri del Politburo e a tutti i segretari del Partito a livello provinciale. Una volta diffusi le notizie e gli articoli, vengono rilasciati dei giudizi e consigliate le misure adeguate da adottare. Questo è il sistema tipico di censura a pubblicazione già avvenuta. I membri del gruppo del Dipartimento della Propaganda addetto alla valutazione delle notizie è composto da ex dirigenti di estrema sinistra, un tempo impiegati nei media statali. Questi debbono sfogarsi contro ogni organo mediatico che non si sia dimostrato leale verso il Partito, perciò ottengono trattamenti vantaggiosi e ogni tipo di beneficio.  Ma la censura a posteriori aha tuttavia le sue imperfezioni: essa funziona soltanto con quella maggioranza di media timorosi e privi di fiducia in sé stessi, mentre con quella minoranza, che come me non ascolta e non ha paura di perdere il posto, non sortisce alcun effetto.

Nell'aprile del 2000, un "Commento alle notizie" criticò aspramente un articolo comparso in una rubrica del Nanfang dushi bao. Dopo non molto durante una riunione del Comitato Centrale del Politburo, il direttore del Dipartimento di Propaganda Ding Guangen tirò fuori dalla sua cartella una copia del documento e a matita vi scrisse sopra una memo "da far leggere al segretario Changchun". Immediatamente lo passò a Li Changchun, membro del Politburo e Segretario del partito del Guangdong, che gli sedeva accanto. Alcuni giorni dopo Zhong Yangsheng, un altro membro del Comitato permanente del partito locale e capo della propaganda, convocò il direttore del Southern Newspapers Group, Fan Yjin, per ordinargli di rimuovermi dall'incarico di caporedattore del Southern Metropolis Daily e da qualsiasi altro ruolo all'interno del giornale. Fan ritardò l'esecuzione degli ordini e, alzando la mira un po' più in alto, difese la mia posizione. Oggi atti di coraggio verso i subordinati, come quello di Fan Yijin, non possono più essere messi in pratica. Negli ultimi anni il Partito comunista cinese ha reso impossibile ai media di esprimersi liberamente, eliminando qualsiasi terreno di sviluppo per correnti più aperte e riformiste. Ogni livello della Propaganda non soltanto controlla fermamente il potere di nomina a capo degli organi d'informazione, ma coltiva anche amicizie nell'amministrazione, piazza i suoi informatori in posizioni chiave in modo tale da tenere sotto controllo quanto accade nei media e poter intervenire con misure opportune.


(Continua)


中共钳制媒体揭秘
从公开到隐蔽    由宏观及微观
程益中 (Fonte originale)

 2001 年 5 月的一天下午,我接到一个声称来自中共广
东省委宣传部的陌生电话,要我撤掉南方都市报将于第二
天见报的一篇稿件。作为南方都市报总编辑,我经常接到
中共各机关类似的电话。不过这次来电者我不熟悉,而我
也想借机表达不满,就很不客气地答复:“不好意思,我
不认识你,不能确定这就是来自部领导的指示;为防止有
人冒充宣传部领导对报纸发号施令,麻烦你传真书面文件
给本报,否则无凭无据难以执行。”
        江泽民统治的后期,丁关根领导的中共宣传部门对媒
体的控制越来越严。一个显著的变化是,宣传部门不再像
以往那样郑重其事地下发文件或明传电报,对媒体发号施
令,要求总编辑执行;而主要采取电话口头传达或手机短
信通知的方式,直接指令总编辑或具体负责人。原因在于
禁令越来越多、越来越频繁,书面行文需要层层报批,过
于繁琐,也来不及应付紧急状况。而电话口头传达和手机


知肚明,中共的媒体控制在胡锦涛时代开始进入地下秘密
状态。这一时期的显著变化是,打电话给媒体传达禁令的
宣传部门官员,通常都会在挂机之前强调:“不得做书面
记录,不得留任何字据,不得透露下达了什么禁令,不得
透露是什么部门下达的禁令,更不得透露下达禁令领导的
姓名。”中共宣传部的禁令,就这样在秘而不宣中得以贯
彻执行。
        由于禁令下达的权柄日益私人化和隐秘化,宣传禁令
也日益成为宣传部门官员进行权力寻租的一大工具。一方
面上级官员为了美化自己的政绩和粉饰太平,需要倚重宣
传部门,这就使得宣传官员有更多的拍马屁和获提拔机
会,大批投机钻营、思想僵化、不学无术、为领导命令是
从的宣传口官员得到提拔任用;另一方面,官员、权贵利
益集团及大公司在出现丑闻时,首先想到的不再是进行艰
难和无效的媒体公关,而是尽快摆平宣传部门的领导,以
便更好地从源头上封锁和控制信息。苏州大学传媒学者杜
志红,曾经在其微博上说:宣传部门的禁令,保护的基本
都是腐败分子的利益和违法犯罪的行为;每道禁令背后能
收多少保护费?
        中共中央宣传部控制媒体的传统手段是新闻阅评,定
期出版《新闻阅评》报告并抄报中共中央政治局成员和所
有省委书记,对媒体已经播发的新闻和文章作出评估并建

2000 年 4 月份,南方都市报的一篇专栏文章被《新闻
阅评》提出严厉批判。在其后不久召开的中共中央政治局
会议上,时任中宣部长丁关根从公文包里拿出那一期《新
闻阅评》,用铅笔批示“送长春书记阅”,并当即交给邻
座的时任中共中央政治局委员、中共广东省委书记李长
春。几天之后,时任中共广东省委常委、宣传部长钟阳胜
召集时任南方报业集团社长范以锦谈话,明令撤销我的南
方都市报总编辑职务并调离南方都市报。范以锦则采取久
拖不办和枪口抬高一寸的惯常做法,保住了我在南方都市
报的职务。
        像范以锦那样保护下属的案例现在不复存在,或者说
根本就不可能存在。近几年,中共已经从体制上杜绝了媒
体不听话的各种可能性,彻底铲除了体制内媒体开明派和
改革派生存的土壤。中共各级宣传部不但直接或间接地牢
牢控制了媒体领导的任命权,还在管理层中培植亲信、安5
插眼线,以便及时掌握媒体内部情况和采取相应对策。
       

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