giovedì 4 aprile 2013

Qiu Lin: "la Corea del Nord non rispetta più la Cina"


Nell'escalation tra le due Coree a fare da ago della bilancia sarà la Cina. Sono in molti a credere che le future mosse di Pyongyang dipenderanno dall'appoggio concessogli o meno da Pechino, suo principale alleato eppure visibilmente contrariato dalle recenti minacce del vicino. Ma è ancora davvero così forte l'ascendente del Dragone sul Paese eremita? Diversi analisti hanno messo in risalto come il controllo cinese sulla Corea del Nord sia stato ampiamente sopravvalutato, sopratutto dagli Stati Uniti. Riporto una mia traduzione dal cinese di un post di Qiu Lin, noto commentatore finanziario, blogger e autore di alcune analisi sugli ultimi sviluppi nella penisola coreana. (link sito di riferimento). 

All'inizio dell'anno, quando cominciarono a diffondersi le prime voci su un possibile test nucleare nordcoreano, la Cina si mostrò subito contrariata. Per ostacolare le intenzioni di Pyongyang Pechino inviò diversi alti funzionari oltre confine al fine di dissuadere l'alleato, ma quest'ultimo non soltanto non li ha degnati di uno sguardo, ma ha anche avuto l'ardire di condurre il suo test nucleare durante i festeggiamenti per l'anno lunare cinese (12 febbraio). Questa mossa suggerisce che il regime di Kim Jong-un non apprezza il rapporto con la Cina e non rispetta minimamente il nostro Paese.

Analizzando in maniera approfondita il comportamento mantenuto dalla Corea del Nord scopriremo qual'è il contesto di base in cui opera Kim Jong-un. Egli chiaramente si avvale dell'aiuto di una serie di azioni, quali il test nucleare e il lancio del missile, per dimostrare al mondo che la Corea del Nord sta diventando una nazione forte, e che non è interessato a restaurare i "colloqui a sei". Ma questo non è un atteggiamento dettato da un capriccio del momento. Con il rafforzamento del ruolo della Cina al tavolo delle trattative, Pyongyang ha cominciato a realizzare che il proprio destino è sempre più nelle mani di altri, e proprio per questo ha deciso di deludere la Cina con azioni riprovevoli.

Certo, Roma non è stata costruita in un giorno. Questo rapporto ambiguo tra i due Paese ha dietro di sé una lunga storia. Si può dire che alcuni grandi eventi sono alla base dello sfilacciamento delle relazioni bilaterali.

Per prima cosa, è bene ricordare che la dissoluzione dell'Unione Sovietica ha condotto ad una riduzione significativa dei gruppi d'interesse socialisti, e che tale situazione ha fatto crollare sensibilmente la fiducia di Pyongyang verso i Paesi socialisti, Cina compresa. In secondo luogo, l'adozioni di Pechino delle politiche di riforma e apertura è stata letta dalla Corea del Nord come una deviazione dalla via del socialismo. Infine, nel 1992 la Cina ha stabilito relazioni diplomatiche con la Corea del Sud -che Pyongyang considera il proprio nemico numero uno- con conseguente rapido aumento degli scambi commerciali. Una mossa che al regime del Nord deve essere apparsa come un alto tradimento.

Vale la pena di ricordare che durante l'amministrazione del padre di Kim Jong-un, Kim Jong-il, sono state rivolte diverse critiche alla politica di riforma e apertura di Pechino. Kim credeva che il velenoso "revisionismo" cinese avesse in parte già contagiato la Corea del Nord. In seguito al coinvolgimento della penisola coreana nelle grandi questioni internazionali, Pyongyang ha cominciato a recidere progressivamente il cordone ombelicale che lo legava a Pechino, preferendo rafforzare la cooperazione prima con il presidente russo Boris Eltsin e poi con il regime di Vladimir Putin, decretando un allontanamento consapevole dalla Cina. Nel frattempo Pyongyang ha anche deciso di eliminare dai libri di storia e dai rapporti ufficiali ogni cenno all'intervento dei volontari cinesi durante la Guerra di Corea, così come ha proceduto a togliere la bandiera nazionale della Repubblica popolare da Panmunjon.

(Per un'analisi più approfondita sui rapporti Cina-Corea del Nord consiglio il dossier pubblicato da Sino-NKQui invece un mio pezzo sulle prime reazioni di Pechino al terzo test nucleare di Pyongyang)

朝鲜为何不再尊重中国?

今年初,朝鲜放出将进行核试验的风声后,中国表明其反对立场。为阻止朝方的行动,中方派出多名高官赴朝劝说,但是,没有收到任何效果。朝鲜不仅对中国的劝说不屑一顾,反而选择在中国年初三(2月12日)进行核试验。这表明,金正恩政权不珍视与中国的关系,对中国没有丝毫的尊重。

深入分析朝鲜的所作所为,我们会发现金正恩的基本脉络:他显然是借助核试验、发射导弹等一系列动作向世界表明,朝鲜正在建设强盛国家,他不再对“朝核六方会谈”感兴趣,这不是心血来潮的义气之举。特别是中国越强调在六方会谈中的作用,朝鲜越是会觉得自己的命运掌握在别人手中,就会越做出一些让中国失望的事情。

当然,冰冻三尺,非一日之寒。中国与朝鲜这种若即若离的关系,有其深刻的历史背景。可以说,几件大事发生颠覆了中朝关系。

一是由于前苏联解体导致社会主义阵营大幅缩小,朝鲜与包括中国在内的社会主义国家产生不信任;二是中国实行改革开放政策,朝鲜认为中国背离了社会主义道路;三是1992年中国与韩国建立外交关系,中韩贸易往来迅速增长,朝鲜认为中国与自己的敌人——韩国发展关系是背叛了自己。

值得一提的是,金正恩的父亲金正日执政期间,多次批评中国改革开放政策,并认为“修正主义中国的毒化影响”已经波及了朝鲜。之后,在涉及朝鲜半岛的重大国际问题上,朝鲜也开始刻意排除中国的影响力,与俄罗斯叶利钦和普京政权加强合作,有意识地远离中国。同时,朝鲜还删除了教科书和官方通讯中关于中国志愿军参战的事实,然后撤除了板门店的中方国旗。

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