mercoledì 18 giugno 2014

Alibaba 'nel pallone'


Pare che tutto sia nato davanti a un drink nella vicina Hong Kong. Il matrimonio tra il Guangzhou Evergrande e Alibaba è stato suggellato da una firma tra il magnate del real estate Xu Jiayin e Jack Ma, fondatore e presidente della società di shopping online. Appena 15 minuti e il colosso dell'e-commerce si è aggiudicato il 50% delle azioni del principale club calcistico cinese, con base a Canton, per 1,2 miliardi di yuan (192 milioni di dollari). «E' veramente economico. Non avevo idea di quanto potesse valere una squadra di calcio», ha dichiarato Ma in conferenza stampa. Eppure, stando a quanto riportato dal 'South China Morning Post', lo scorso mese il papà di Alibaba aveva rifiutato un'offerta simile per l'acquisto dell'Hangzhou Greentown, altra squadra della CSL (la Chinese Super League, massima serie calcistica cinese), che al momento appartiene per il 96% delle sue quote a Song Weiping, boss di Greentown China, tra i principali promotori immobiliari del Paese.

L'accordo arriva in coda ad una serie di acquisizioni di alto profilo e in attesa del debutto in Borsa con cui Alibaba punta a raccogliere almeno 15 miliardi di dollari, segnando una svolta rispetto al core business perseguito fino ad oggi. Ai più scettici Ma risponde così: «Non importa che io non capisca niente di football. Non ne sapevo nulla nemmeno di vendite, e-commerce o di internet, ma questo comunque non mi ha impedito di andare avanti». Poi, motivando la mossa, ha scandito: «Il calcio è qualcosa che infonde felicità tra le persone, ed è proprio al felicità che mi ha persuaso a investire».

Nel 2012, con oltre 130 miliardi di euro, l'azienda dello shopping online ha fatturato più di eBay e Amazon messi insieme. Virare verso l'entertainment potrebbe servire ad assicurare ai propri siti mobile di e-commerce un flusso stabile di utenti. Sopratutto dopo che l'esplosione degli smartphone ha messo a dura prova il tradizionale sistema dello shopping online via pc, costringendo la società ad ampliare lo spettro delle proprie attività per non perdere clienti. Il processo di trasformazione ha preso il via alcuni mesi fa. A gennaio l'azienda ha cominciato a offrire videogiochi per dispositivi mobile attraverso la sua app di mobile e-commerce;  assunto il controllo del ChinaVision Media Group, a marzo ha istituito una società cinematografica a Hong Kong, mentre ad aprile ha acquistato una partecipazione del 16,5 % in Youku Tudou Inc., specie di Youtube in salsa di soia. Fino ad estendere i propri rami nel Sud-est asiatico, con l'acquisto del 10% del 'Singapore Post', lo scorso mese. Si stima che dall'inizio dell'anno la creatura di Jack Ma abbia già speso 6 miliardi di dollari in servizi finanziari, sanitari e d'intrattenimento. (Segue su L'Indro)

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