domenica 3 marzo 2013
Falde acquifere inquinate: qual'è l'origine del male?
Tradotto dal Nanfang Zhoumo
La notizia che a Weifang, nello Shandong, alcune fabbriche sono sospettate di aver nascosto sotto terra scarichi inquinanti ha riacceso i riflettori sul problema delle falde acquifere, suscitando grande interesse e preoccupazione tra la gente. Il Quotidiano del Popolo ha messo in evidenza l'inadeguatezza intrinseca della legislazione e come questa venga debolmente applicata, causando un peggioramento dell'inquinamento idrico. Un editoriale del Xinjing Bao, invece, spera in un acceleramento del monitoraggio delle falde acquifere da parte del dipartimento competente, così come in un rilascio dei valori del PM 2,5 e dei dati in tempo reale.
Come emerso da un rapporto della Xinhua del 17 febbraio, tempo fa alcuni internauti hanno dato la notizia su Weibo: a Weifang molti impianti chimici, fabbriche per la lavorazione dell'alcool e cartiere hanno pompato le acque reflue fino a oltre mille metri sottoterra attraverso pozzi ad alta pressione, contaminando le falde acquifere. E questa cosa ha innescato accese discussioni su Internet. A tal proposito il personale responsabile di Weifang ha risposto che la protezione ambientale della città ha già esaminato 715 società, ma che ancora non erano stati riscontrati problemi nella documentazione rilasciata. Per raccogliere ulteriori indizi, il governo locale incentiverà ad indagare, mettendo in palio 100mila yuan come premio più alto per gli informatori.
Secondo quanto scritto sul Xijing Bao il 24 febbraio, fino al 21 febbraio pare che i media non avessero ancora trovato indizi preziosi, ma sul web continuano a emergere senza sosta prove riguardo alla presenza di liquami nel terreno. Per esempio i media hanno fatto sapere che a Shouguang, città sotto l'amministrazione di Weifang, permane ancora il fenomeno dei pozzi delle acque reflue, sopratutto in un parco industriale locale.
Ma Jun, direttore dell'organizzazione per la protezione ambientale "Gongzhong Huanjing Yanjiu Zhongxin", ritiene che il dipartimento competente non dovrebbe stare a discutere "sui mille metri" (di profondità ndr). Il popolo è molto in apprensione per la questione delle falde acquifere contaminate, e ciò riflette lo stato attuale di grave inquinamento delle acque sotterranee.
Una mappa dei "villaggi del cancro" sta rimbalzando su Internet. Si pensa siano oltre 200 i villaggi in questione, molti di più rispetto a quelli dichiarati nel 12° piano quinquennale sul "Controllo dei rischi delle sostanze chimiche sull'ambiente", emesso dal ministero della Protezione Ambientale il 20 febbraio, dal quale, tra le altre cose, è emerso che ogni luogo ha i suoi villaggi del cancro a causa dell'inquinamento ambientale.
In precedenza, l'inquinamento delle falde acquifere ha causato un alto tasso di casi di cancro, e in diverse zone sono stati riportati persino casi di sterilità in ovini e bovini.
Il 21 febbraio un editoriale del Quotidiano del Popolo ha sottolineato come gli scarichi delle industrie e dei liquami siano espressamente vietati dalla "legge sulla tutela e la prevenzione dell'inquinamento idrico". Per esempio, l'articolo 35 vieta l'utilizzo di pozzi e buche d'infiltrazione per drenare ed eliminare le acque di scarico, le acque reflue ecc...
Nonostante la legge, le imprese continuano a pompare sotto terra liquami non trattati, e questo a causa di un'inefficiente applicazione dello Stato di diritto.
Le imprese responsabili di occultare gli scarichi nel terreno si nascondono ancora più di quanto non facciano quelle che inquinano in superficie. Le multe vanno dai 50mila ai 500mila yuan, ma è molto difficile riuscire a sconfiggere veramente chi inquina, anche una volta scoperto. In realtà, il ministero della Protezione Ambientale nell'applicazione della legge, consapevolmente o inconsapevolmente, non riesce a ridurre i costi della violazione delle normative da parte delle fabbriche. Le testimonianze della popolazione spesso risultano inutili. L'inadeguatezza intrinseca del corpo normativo si aggiunge alla fragilità con la quale viene attuata la legge, lasciando che il fenomeno della contaminazione delle falde acquifere peggiori sempre di più.
In un commento del Quotidiano del Popolo si legge che per rendere l'acqua pulita è necessario che il governo stabilisca e modifichi tempestivamente i criteri le norme in materia, rendendo più rigida l'applicazione della legge; le aziende dovrebbero rispettare più rigorosamente le normative vigenti, e assumersi la responsabilità sociale al massimo delle proprie capacità. Il popolo, da parte sua, dovrebbe avere il diritto di partecipare al processo di formulazione delle politiche ambientali e di monitorare eventuali comportamenti in violazione della legge.
Il 25 febbraio, la rubrica della Xinhua "Sentimenti popolari della rete", ha messo in evidenza che, proprio a causa dei problemi ambientali, lo scorso anno in diverse città tra le quali Shenfang, nel Sichuan, e Qidong, nel Jiangsu, si sono verificati "incidenti di massa" a ripetizione. Questi episodi da una certa prospettiva riflettono lo stato di paralisi in cui sono bloccati i dipartimenti dei governi locali. Osservando le foto dei fiumi più inquinati pubblicate su Internet dai netizen, molte immagini -che mostrano il problema del pompaggio delle acque contaminate da parte delle fabbriche- sono apparse su Weibo, ottenendo un'ampia diffusione. Tuttavia, sino ad oggi, sono molti i dipartimenti che non hanno fornito risposte al problema. Attualmente lo sviluppo sociale della Cina è entrato in una fase di alta sensibilità verso la protezione dell'ambiente, e ridurre i rischi ambientali vuol dire anche ridurre i rischi sociali. E' necessario che vi sia una lucida consapevolezza di questo fatto.
Cosa fare allora? Il sopra citato Xijing Bao riferisce che Ma Zhong, il direttore della School of Environment and Natural Resources della Renmin University, ha spiegato come simili problemi relativi alle falde acquifere si sono verificati negli anni '50 anche in Giappone e in America. Al tempo entrambi i Paesi hanno reagito innalzando gli standard per gli scarichi. Ma la motivazione principale che ha portato ad una mitigazione dell'inquinamento consiste nel trasferimento delle fabbriche, una volta completato il processo di industrializzazione, così che molte fonti d'inquinamento sono sparite. Ma la Cina è ancora nel pieno del suo sviluppo industriale ed è molto difficile riuscire ad eliminare le fonti inquinanti. L'umanità non ha ancora trovato una tecnica veramente efficace per il controllo dei liquami sotterranei. Le falde acquifere si rigenerano e auto-purificano molto lentamente e una volta che vengono contaminate, la distruzione dell'ecosistema e dell'ambiente che ne deriva richiede spesso molto tempo per essere invertita.
Sulla base del "Piano sulla prevenzione dell'inquinamento delle falde acquifere" emesso congiuntamente dal ministero della Tutela Ambientale, del ministero delle Risorse idriche e da quello della Terra e delle Risorse, si prevede che -entro la fine del 2015- la Cina completerà il lavoro di ricerca e valutazione dell'inquinamento delle acque sotterranee, e che, per il 2012, verrà ultimato un sistema di monitoraggio completo delle fonti d'inquinamento idrico e di controllo e prevenzione della contaminazione delle falde acquifere.
Proprio riguardo questo progetto, un editoriale comparso il 25 febbraio sul Xinjing Bao dal titolo "Il controllo e la prevenzione dell'inquinamento delle acque sotterranee necessita di essere effettuato più rapidamente" ha sottolineato che il ritmo di questo lavoro [di supervisione] sembra non essere in grado di stare al passo con il rapido deterioramento della qualità delle risorse idriche. Occorre operare più rapidamente nell'attività di monitoraggio. Al momento la cosa più urgente da fare è accelerare il controllo e il rilascio dei dati. Bisogna rendere noti nel dettaglio e tempestivamente tutti i risultati delle indagini sulle acque sotterranee. Dal 1997, il ministero della Terra e delle Risorse conduce una valutazione sulle falde acquifere. Nel 2011 ha emesso un rapporto sullo stato delle acque di oltre 200 città cinesi, eppure i cittadini non sanno nulla di quale sia la reale situazione in ogni singola città. Non ci si può che augurare che i dipartimenti competenti controllino più velocemente il fenomeno e che pubblichino i dati in tempo reale, così come avviene per il PM 2,5.
(Leggi anche Non respirate, non bevete!)
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