Costo del lavoro in aumento, crollo della domanda dall'Europa e un tasso di cambio dello yuan sempre più sfavorevole: tempi duri per gli hub della Cina meridionale, la fucina del manifatturiero low cost che per anni ha alimentato l'export cinese. Nella provincia del Zhejiang i salari medi alla catena di montaggio sono quasi triplicati dai 2.425 l'anno del 2005 ai 6.750 dollari del 2012. Tempi duri richiedono misure inventive e il Governo locale ha già trovato la sua: investire 82 miliardi di dollari nell'arco di un quinquennio per aiutare le fabbriche locali ad automatizzare i processi produttivi.
Ma il Zhejiang non è l'unica regione ad aver intrapreso questa direzione. L'amministrazione municipale di Shanghai ha definito la robotica «una delle sue principali industrie», scriveva a novembre il 'China Daily', mentre il Viceministro per le Risorse Umane e la Sicurezza Sociale, Yang Zhiming, ha enfatizzato la necessità di «migliorare l'equipaggiamento e la tecnologia». «La Cina ha bisogno di sovvenzionare le proprie imprese per implementare la produzione di attrezzature e per permettere che le proprie imprese possano competere con la tecnologia straniera» scandisce un impiegato della SIASUN Robot and Automation Company.
Il 30 dicembre 2013 il Ministero dell'Industria e dell'Information Technology ha rilasciato le linee guida per l'espansione della robotica industriale, inserendola nelle strategie di sviluppo nazionale. E la megalopoli del sud-ovest Chongqing, affamata di forza lavoro per puntellare i pilastri della sua economia (l'automotive e l'elettronica), dovrebbe diventare la 'capitale dell'automazione cinese'. Nel mese di giungo il CIGIT (Chongqing Institute of Green and Intelligent Technology) e cinque grandi imprese del settore hanno sottoscritto un accordo per operare congiuntamente nel Liangliang Robot Park, un'area industriale di 2.250 ettari, foraggiata da abbondanti finanziamenti statali, che entro il 2020 dovrebbe ospitare oltre 200 società nel campo della robotica. Si parla di 50 miliardi di yuan (8,27 miliardi di dollari) di produzione annua. (Segue su L'Indro)