martedì 13 febbraio 2018

In Cina e Asia 


L’inquinamento si sposta a a sud

Mentre la qualità dell’aria di Pechino raggiunge per la prima volta gli standard nazionali, l’inquinamento si sposta a sud. Secondo il ministero della protezione ambientale, la regione del delta del Fiume Azzurro a gennaio ha registrato un aumento annuo del PM2,5 del 20% a quota 70 microgrammi, mentre nel Delta del Fiume delle Perle i valori sono saliti del 3,9%. Come spiega Greenpeace , “gli ultimi tre mesi segnano la prima volta in assoluto che Shanghai e Guangzhou hanno registrato livelli di inquinamento peggiori rispetto a quelli di Pechino — dal 2001”. Dopo un picco nei primi due mesi del 2017, Pechino ha fissato obiettivi stringenti per 28 città settentrionali costringendo molte fabbriche alla chiusura. Con il risultato che la produzione inquinante si è spostata più a sud.

Chunjie: mini amnistia per 1300 detenuti


Cinque giorni di libertà per 1300 detenuti. E’ l’iniziativa lanciata dal governo cinese per permettere a chi sta scontando una pena detentiva di trascorrere il Capodanno in famiglia. I prescelti hanno tutti scontato almeno metà della pena e si sono distinti per buona condotta. Dall’amnistia temporanea sono esclusi quanti condannati per crimini violenti, o per accuse legate al terrorismo, spaccio di droga o criminalità organizzata. Ai detenuti non sarà permesso di lasciare le contee di origine o di frequentare discoteche, bar o altri luoghi di intrattenimento. Il contatto con le vittime è inoltre severamente vietato. Il progetto è mirato a “incoraggiare i detenuti a pentirsi e dare loro un messaggio positivo per aiutarli a cambiare. “La società deve insegnare e influenzare i detenuti con affetto”, ha spiegato un funzionario della Shanghai Prison Administration. Secondo quanto riportato dal Beijing Youth Daily, la provincia che rilascerà il maggior numero di detenuti è il Sichuan, (260 persone), mentre più di 100 lasceranno temporaneamente le prigioni dello Shaanxi.

Ombre cinesi sui porti europei

Da Singapore al Mare del Nord. Sotto i vessilli della nuova via della seta, Pechino sta mettendo le mani sui principali scali portuali tra Asia ed Europa, I due protagonisti sono China Merchants Port Holdings e Cosco Shipping Ports, quest’utlimo proprio lo scorso mese si è aggiudicato il secondo porto più importante del Belgio, Zeebrugge, prima volta che una compagnia cinese assume il controllo di un terminal nell’Europa nord-occidentale. Un colpaccio che segue la lunga serie di acquisizioni avvenute negli ultimi anni tra Grecia, Italia e Spagna. Ad oggi le imprese statali cinesi sono arrivate a controllare circa un decimo di tutta la capacità portuale europea. La facilità con cui i colossi statali hanno accesso al credito, dà un vantaggio competitivo al Dragone, che spesso non si cura della sostenibilità economica degli investimenti purché abbiano un valore strategico. Giusto lo scorso autunno il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker aveva messo in guardia dalla cessione di asset sensibili proprio come i porti.

20 anni di carcere per la Rasputin sudcoreana

Il tribunale del distretto centrale di Seul ha condannato a 20 anni di detenzione la “Rasputin” sudcoreana, braccio destro dell’ex presidente Park, mentre è di 3 anni e sei mesi la pena comminata al presidente di Lotte Group Shin Dong Bin per corruzione. Considerata “alpha e l’omega dello scandalo” che ha travolto la Casa Blu, Choi Soon Sil è accusata di coercizione, corruzione, propaganda e di aver sfruttato la propria posizione per profitto personale. Lotte Group è uno dei colossi sudcoreani ad aver ottenuto favori politici in cambio di finanziamenti alle attività della “santona”.

Olimpiadi: Kim Jong-un è “soddisfatto”

Una banda militare e guardie d’onore hanno accolto la sorella di Kim Jong-undi ritorno in Corea del Nord dopo aver preso parte alle fase iniziali delle Olimpiadi di Pyeongchang. Incaricata di esprimere l’impegno nordcoreano alla ripresa del dialogo con il Sud, Kim Yo-Jong si è conquistata le lodi ufficiali del fratello. Secondo quanto annunciato questa mattina dall’agenzia statale Korean Central News Agency, il giovane leader ha manifestato “soddisfazione” per la riuscita del viaggio. “È importante continuare a ottenere buoni risultati, tenendo vivo il clima caldo di riconciliazione e dialogo creato dal forte desiderio e dalla volontà comune del Nord e del Sud con le Olimpiadi invernali come impulso”, ha dichiarato Kim Jong-un, che ha inoltre dato istruzioni su come migliorare i legami bilaterali e ha ordinato alle autorità correlate di proporre misure aggiuntive. Nessun riferimento tuttavia all’invito accolto da Moon Jae-in (solo se ci saranno “le condizioni giuste”) con una cautela probabilmente ritenuta irrispettosa dal suo omologo. L’evidente successo della partecipazione nordcoreana ai Giochi invernali ha ammorbidito persino il vicepresidente americano Mike Pence, che dopo aver imbastito una controffensiva mirata a smorzare la propaganda di Pyongyang, sul volo di ritorno verso gli States ha parlato di un’apertura al “dialogo senza precondizioni” sebbene bilanciata dall’irremovibile strategia sanzionatoria.

L’Uzbekistan sblocca i siti sensibili

Il governo Uzbeko ha riabilitato diversi siti sensibili, alcuni bloccati fin dalla sanguinosa repressione di Andijan del 2005. BBC, Voice of America, l’agenzia di stampa con base a Mosca Ferghana, Eurasianet e sopratutto la piattaforma curata dal partito d’opposizione uzxalqharakati.com risultano accessibili senza proxy. Si tratta dell’ultima svolta liberale del nuovo presidente Shavkat Mirziyoyev, succeduto nel 2016 al defunto dittatore Karimov in sella dalla caduta dell’Urss. Solo alcuni giorni fa, le pressioni esercitate da Mirziyoyev sulla potentissima National Security Service sono sfociate nelle dimissioni del capo della sicurezza Rustam Inoyatov. “È evidente che l’agenzia non ha più il controllo sui siti web dei media internazionali e dei gruppi per la difesa dei diritti umani”, ha spiegato a Eurasianet Abdurahmon Tashanov, un rappresentante dell’associazione Ezgulik. Nell’agosto scorso, il presidente aveva espresso la volontà di rivedere la posizione del governo nei confronti dell’opposizione e dei media internazionali.

Nessun commento:

Posta un commento

Hukou e controllo sociale

Quando nel 2012 mi trasferii a Pechino per lavoro, il più apprezzabile tra i tanti privilegi di expat non era quello di avere l’ufficio ad...