giovedì 7 agosto 2014

La Cina mette una fiche su Detroit



Il 18 luglio dello scorso anno, Detroit, ex capitale mondiale dell'automotive con il reddito pro capite più alto degli Stati Uniti, ha ufficialmente dichiarato bancarotta trovandosi costretta, per ironia della sorte, ad afferrare la mano di chi ne ha parzialmente dettato la rovina.

Come ricorda l'economista Michael Snyder, tra il 2000 e il 2010, il Michigan ha perso il 48% dei posti di lavoro sopratutto a causa di una bilancia commerciale sfavorevolmente inclinata verso la Cina. Ora il Dragone sta provvedendo ad accaparrasi terreni nelle zone più in difficoltà degli Stati Uniti -spesso a prezzi stracciati- con la promessa di far girare l'economia locale e sopperire al problema occupazione. Sì perché, se la maggior parte degli investitori cinesi preferisce ancora fare affari sicuri a New York, Los Angeles e San Francisco, da qualche tempo gli amanti del rischio hanno cominciano ad esplorare nuove frontiere. Da tempo Sino-Michigan Properties LLC ha in programma di comprare 200 acri di terra vicino alla cittadina di Milan per trasformarla in una 'China City' con tanto di laghetti artificiali, centro culturale cinese e centinaia di abitazioni destinati a ospitare 'nuovi americani' in arrivo dalla Repubblica popolare. Mentre stando quanto riporta la 'CNN', Detroit è già quarta nella lista delle mete favorite dei palazzinari del gigante asiatico. «E' proprio perché Detroit è messa male che voglio rilanciarla», spiega un investitore cinese alla RE/MAX Crown Properties, «[In Cina] abbiamo già visto molti casi simili, basta pensare alla zona di Pudong a Shanghai», un tempo ridotta ad un acquitrino e oggi tra le aree immobiliari più esose del pianeta.

Tutto è cominciato quando, nel marzo 2013, un servizio della China Central Television calamitò l'attenzione degli sviluppatori cinesi definendo le case del Michigan «più economiche di un paio di scarpe di pelle». Al che il Twitter cinese Weibo è esploso con commenti del tipo: «700mila persone, aria pulita, tranquillità e democrazia. Cosa state aspettando?!», mentre il Ministero degli Esteri è dovuto intervenire per mettere in guardia i cittadini dalle 'bufale' mascherate da investimenti facili. (Segue su L'Indro)

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