mercoledì 26 marzo 2014
I 'tre conflitti' di pechino
La Cina è già in guerra aperta contro gli Stati Uniti, me nessuno se ne è ancora accorto. E' quanto emerge da un report realizzato per Office of Net Assessment, think tank del Pentagono creato nel 1973 sotto la presidenza di Nixon, in cui si fa luce su 'tre conflitti' con i quali Pechino starebbe cercando di respingere l'avanzata statunitense nell'Asia Pacifico. Si tratterebbe di una "tecnologia militare asimmetrica", surrogato dei comuni conflitti con armi nucleari e convenzionali, condotta a livello psicologico, mediatico e legale.
Il rapporto di 565 pagine sottolinea come Washington manchi di strumenti efficaci per contrastare una guerra non-cinetica. Sopratutto data l'assenza di corsi, presso le accademie, volti ad istruire i futuri leader militari sulle modalità di una guerra non convenzionale. Secondo lo studio, la Cina avrebbe già fatto uso dei 'tre conflitti' in diverse occasioni, come nella sventata collisione tra una nave della marina americana e un'imbarcazione cinese; nell'incidente che nel 2001 ha visto coinvolti un aereo di sorveglianza Usa EP-3E e un jet cinese; così come nella crescente aggressività di Pechino nel Mar Cinese Meridionale e Orientale.
La nuova strategia si basa sull'idea che nell'era dell'informazione moderna le armi nucleari si rivelano inutilizzabili, mentre una guerra convenzionale sarebbe troppo problematica per raggiungere obiettivi politici. Il Pentagono considera che, nell'ottica cinese, il principale deterrente alla presenza americana nella regione sia costituito dal possesso di armi ad alta tecnologia quali missili anti-satelliti e altri dispositivi utilizzabili in una guerra cibernetica. Pressione psicologica, uso dei media e attacchi legali hanno lo scopo di mettere in discussione la legittimità della presenza di Washington nell'area.
(Fonte: Free Beacon -che per la cronaca, è sito americano di taglio conservatore)
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