sabato 19 luglio 2014

Il Dragone va al mssimo


Una mappa nel quartier generale del Chengdu Logistics Office illustra come le ferrovie stanno cambiando il volto della Cina occidentale e le tempistiche del trasporto merci tra l'Asia e l'Europa. Il 'made in China', che prima doveva viaggiare fino a Shanghai per poi proseguire verso il Vecchio Continente, adesso corre su una strada ferrata che attraversa il Kazakistan, passa per la Russia e la Bielorussia fino ad arrivare in Polonia dove viene smistato e rispedito verso le varie destinazioni.

Entro la fine del 2013, il gigante asiatico aveva già realizzato 10mila chilometri di linee ferroviarie ad alta velocità (AV): più di qualsiasi altro Paese al mondo e dell'intera Unione Europea. Il prossimo obiettivo sarà raddoppiare il tracciato entro il 2020. A pochi anni dalla loro nascita, i treni ad alta velocità cinesi trasportano già il doppio dei passeggeri che scelgono l'aereo per spostarsi entro i confini nazionali. E secondo quanto riportava lo scorso settembre il 'New York Times', quest'anno il traffico dovrebbe superare addirittura i 54 milioni di viaggiatori mensili totalizzati dai voli domestici negli Stati Uniti.

Pechino è alle prese con un ambizioso piano d'urbanizzazione che implicherà ulteriori massicci investimenti nel settore dei trasporti, considerato il comparto chiave per uno sviluppo qualitativo e 'a misura d'uomo'. Stando a un paper rilasciato nel 2013 dalla Banca Mondiale, le città cinesi servite dall'alta velocità (oltre 100) stanno vivendo una notevole crescita della produttività del lavoro. Si hanno vantaggi nella produttività quando le aziende operano a massimo due ore di viaggio di treno da decine di milioni di potenziali clienti, dipendenti e rivali, scriveva il quotidiano della Grande Mela. «Quello che possiamo vedere molto chiaramente è un cambiamento nel modo in cui le aziende stanno facendo affari», ha spiegato Gerald Ollivier specialista nei trasporti della Banca Mondiale per la Cina. A ciò si aggiungono un risparmio dei tempi e un minor inquinamento ambientale, la rivalutazione delle aree in prossimità delle stazioni con la costruzione di nuovi distretti residenziali e commerciali. (Segue su L'Indro)

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