La nudità è pornografia? In Cina, a quanto pare, si, e se ad essere implicato è il famoso artista-dissidente Ai Weiwei, posare nudi può anche diventare un crimine.
Dopo aver pagato gli 8,25 milioni di yuan (961mila euro) necessari ad avviare il processo legale contro l'accusa di evasione fiscale, venerdì scorso l'archistar ha annunciato che il pugno di ferro delle autorità si è ora abbattuto sul suo assistente Zhao Zhao, indagato per aver "diffuso pornografia online". Al centro dell'inchiesta, una foto, scattata l'anno scorso da Zhao, che ritrae Ai insieme a quattro donne, tutti in nudo integrale. "One Tiger, Eight Breasts", questo è il titolo dell'istantanea incriminata, nata durante un servizio fotografico; in quell'occasione "ci siamo chiesti perché non fare delle foto di nudo, tutti hanno acconsentito. Le abbiamo fatte e messe su internet; poi ce ne siamo dimenticati" ha spiegato l'artista.
In realtà l'accusa di pornografia era già stata avanzata prima dell'estate, in seguito all'arresto di Ai, avvenuto in prima battuta senza alcun capo d'accusa. Ma, al tempo, la cosa non fu presa sul serio perché- come sottolineò l'artista- "la nudità non è pornografia".
Secondo quanto dichiarato dall'assistente del dissidente cinese durante un'intervista rilasciata a Gillian Wong di AP, le autorità hanno già preso la loro decisione: l'immagine, ritraente l'archistar e le quattro donne nude, è "oscena". "La polizia ha affermato che la fotografia trasmette messaggi osceni"- ha raccontato Zhao-"allora io ho risposto che a me non pareva affatto. Ma tanto loro ormai ne sono convinti, sebbene non sia stata ancora avanzata nessuna accusa". Al momento l'indagine sembra essere limitata all'assistente dell'artista, ma sono in molti a ritenere che si tratti dell'ennesimo strascico della campagna anti-Ai Weiwei, portata avanti dal governo cinese da sette mesi a questa parte.
"I loro sforzi sino ad oggi sono stati vani, come nel caso delle imposte; pertanto ora stanno cercando di perseguire il loro obiettivo per vie traverse"- ha affermato Zhao- "Stanno risollevando la questione e continueranno a farlo anche in futuro".
Intanto è ancora una volta Internet a prendere le difese dell'artista (link). Se il mese scorso il popolo del web aveva mostrato la propria solidarietà verso il dissidente cieco Chen Guancheng, pubblicando in rete alcune foto con gli occhi coperti (Chen Guancheng: quando l'amore diventa dissenso), questa volta gli internauti si sono mostrati agli obiettivi senza veli. Molti di questi scatti osè, pubblicati sul sito "Listen Chinese Government, Nudity is not Pornography", hanno per protagonisti diversi nomi noti della "Cina irriverente": tra questi, Zuola, il quale ha posato come David di Michelangelo; Tufuwuguan, autore di un'immagine che lo immortala di spalle, mentre guarda le montagne, con le natiche nude in primo piano, e Wen Yunchao, il quale ha pubblicato una sua foto "vestito" soltanto di un'effige di Caonima, a coprire i gioielli di famiglia.
Che sia pornografia o meno, "One Tiger, Eight Breasts" rappresenta, comunque, una provocazione sufficiente a destare l'indignazione di Pechino; a maggior ragione in un momento in cui da Zhongnanhai soffia vento di "riforma culturale". L'ultima sessione plenaria del diciassettesimo comitato centrale del Pcc, svoltasi a metà ottobre, durante la quale ha preso vita un documento dal titolo "Approfondire la riforma del sistema culturale, promuovere il grande sviluppo e la prosperità della cultura socialista", ha decretato l'inizio di una campagna di "ripulitura" degli organi d'informazione con lo scopo di innalzarne i livelli di moralità. Nel mirino, in particolare, Internet e i microblog- piattaforme privilegiate per esprimere il malcontento popolare e accusate dalle autorità di diffondere rumors- nonché i palinsesti televisivi, sottoposti ad un nuovo regolamento, emesso dall'Amministrazione statale per la radio, i film e la televisione (Sarft) e in vigore dal 2012, il quale stabilisce un numero massimo di programmi di intrattenimento trasmissibili per canale.
Più sorveglianza online e controllo sulle false notizie; più moralità e buongusto in tv, quindi. E se di questa stretta inferta all'infosfera è rimasta vittima anche la pubblicità scandalo di Benetton-in Cina l'immagine di Hu Jintao che bacia sulla bocca Barack Obama è stata prontamente sottoposta a censura- tanto più il giudizio delle autorità sarà spietato nei confronti delle foto "oscene" dell'irriverente Ai Weiwei.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Hukou e controllo sociale
Quando nel 2012 mi trasferii a Pechino per lavoro, il più apprezzabile tra i tanti privilegi di expat non era quello di avere l’ufficio ad...
-
Mentre al 38° parallelo tutto tace, la battaglia tra le due Coree si consuma sul web. Più esattamente su Sina Weibo, clone cinese di Twitte...
-
Quando nel 2012 mi trasferii a Pechino per lavoro, il più apprezzabile tra i tanti privilegi di expat non era quello di avere l’ufficio ad...
-
Combattute tra i sensi di colpa per aver abbandonato i propri figli in Cina e il timore di venire emarginate nel loro nuovo paese di ado...
Nessun commento:
Posta un commento