Gheddafi è morto. La notizia accolta con giubilio dal popolo libico e con sollievo dall'Occidente – il passaggio a miglior vita del Rais sancisce finalmente la fine della missione in Libia dell'Alleanza Atlantica - sembrerebbe aver lasciato Pechino in una tiepida indifferenza. “La Cina rispetta le scelte del popolo libico e l'importante ruolo svolto del Consiglio nazionale di transizione. Ci auguriamo che il Paese possa mettere a punto un processo di transizione politica il prima possibile, al fine di preservare la stabilità e l'unità sociale”. Lo ha dichiarato venerdì Jiang Yu, portavoce del ministero degli Affari Esteri cinese.
Il Dragone non si sbilancia mai; rilascia parole attentamente ponderate, si destreggia nell'intricata rete di relazioni internazionali intessute negli ultimi anni, mantenendo i piatti della bilancia ben in equilibrio. A febbraio Pechino si era astenuto dalla votazione sull'intervento in Libia in sede di Consiglio di Sicurezza ONU, senza nascondere nemmeno un certo disappunto per le operazioni aeree della NATO. Un comportamento certo non dettato dal caso né da un capriccio del momento, quanto piuttosto dalla necessità di difendere il proprio “posto al sole” nell'Africa del nord (....)
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