domenica 18 settembre 2011

Cina vs Italia: l'ostilità del Dragone si calcola in percentuali

A quasi una settimana di distanza dalla notizia di un possibile sostanzioso intervento della Cina per risollevare le sorti dell'Eurozona, la questione "acquisto del debito pubblico italiano" la fa ancora da padrone sulla maggior parte dei quotidiani internazionali. Dopo i commenti postati dai netizen cinesi sul sito web del FT (http://cinasia-baochai.blogspot.com/2011/09/il-debito-italiano-lo-compra-la-cina.html), adesso è la volta del portale del China Daily, dove il dibattito in seno all'opinione pubblica viene schematizzato in percentuali grazie ad una tabella; una specie di applausometro che fa tanto programma a premi della Rai. Il risultato era piuttosto prevedibile: alla domanda "la Cina deve acquistare i bond dell'Italia?" il 91% degli internauti ha detto no, solo il 9% si è schierato a favore, sostenendo che lo shopping del debito italiano contribuirà a diversificare le riserve in valuta estera detenute dal Dragone. Sorvolando sul fatto che di questo 9% un buon 5% - tratto in inganno dal colore rosso del pulsantino - ha votato SI pensando di votare NO (e qui mi astengo dal commentare per non ferire alcuni amici cinesi che potrebbero leggere), la maggior parte dei contrari ha lasciato post non dissimili da quelli già apparsi sul FT, e per mia grande fortuna questa volta quasi tutti in inglese:

"We can do a show, ASIA for Europe and USA. Same how the singers did a show "US for Africa" No singing tough, just buy their debt. But with certain conditions. If dont give back our money. We grab their land and cities."

"Chinese should protect ourselves well before helping others."

"What's the upside? If I were China, I would do a special "Buffett-like" investment where you are guaranteed a nice return"

"no free lunch in the world"


"NO!
Italy should ask its allies for help, after all they are brothers.
China is NOT Italy's brother [unless the Chinese government is hoping Italy would consider making them their brother :-p]
If anything, Chinese government should help the Chinese citizens first! There are many millions of Chinese citizens in need.. What can be better than helping your OWN people? WEAN China of foreign aids too, that's more important."

"No, China is poor enough"

"Who save China?

"Europeans like the Americans need to curb their spending habits and get down to some serious measures to balance their budget deficits."

"How to improve the life quality of chinese is more important than any other thing"

"The west is dominated by a very small group of super rich. Let them help themselves"

"Good for them to be broke. Italians are cheaters in every way...."

Insomma, secondo i più la Cina ha già tanti di quei guai in casa, che non è proprio il caso di andare a fare beneficenza tra quei Paesi che di soldi ne avrebbero, se solo fossero stati amministrati meglio invece che venire fagocitati da una ristretta cerchia di rapaci, e su questo ci si può pure stare.... Ma quello che sembra sfuggire alla maggior parte dei cinesi è che se Pechino deciderà di aiutare i Paesi dell'Eurozona non sarà certo per buon cuore e magnanimità d'animo. Proprio qualche giorno fa il primo ministro Wen Jiabao, durante il World Economic Forum tenutosi a Dalian, aveva avanzato la richiesta di un completo riconoscimento della Cina come economia di mercato: “In base alle regole stabilite dall’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), lo status di economia di mercato verrà riconosciuta alla Cina nel 2016. Ma se i paesi dell’Eurozona fossero in grado di dimostrare la loro sincerità con qualche anno di anticipo, sarebbe quello il modo in cui un amico tratta un altro amico.” Una giusta ricompensa per il sostegno fornito dal Regno di Mezzo all'UE che, rimuovendo una serie di barriere sull'esportazione e investimenti cinesi in Europa, darebbe una bella mano a Pechino nella risoluzione di alcune controversie in seno al WTO.
Ma quale "free lunch" ?!!!! Nulla viene fatto per nulla...è ovvio che la Cina avrebbe il suo tornaconto. Pianyi (economico), da zhe (scontare) sono parole all'ordine del giorno, ma di mianfei (gratis) in Cina non c'è proprio nulla...Per non parlare del fatto che ormai è pressocché assodato che Pechino non ha alcuna intenzione di acquistare titoli di Stato italiani, quanto piuttosto di intervenire, limitandosi a finanziare il settore industriale.

Per parcondicio ora mostrerò alcuni commenti di quei pochi che hanno votato SI (consapevoli effettivamente di stare votando SI...)

"Why not. Since we have such a big fiscal surplus every year. And we also need to encourage Chinese companies to buy shares of Italian companies."

"will you be shameful to lend money to the richer when you are still suffer from hunger?"

"yes, it will give us control over western nations. make them our colonies now. heheha"

A parte uno o due dotati di discernimento, c'è sempre chi continua ad inneggiare al saccheggio, mostrando velleità coloniali...Che l'ex Impero Celeste non abbia ancora digerito la pesante sconfitta subita durante le guerre dell'Oppio (1832-1842)? O che sia per via della colonia italiana di Tianjin, una concessione di scarsi 458.000 metri quadri e adesso sfondo più ambito dalle coppie di novelli sposi per i loro album di nozze? Lascio a voi l'ardua sentenza perché io ormai sono senza parole...

(per chi volesse divertirsi a leggere gli altri commenti, questo è link: http://debate.chinadaily.com.cn/debate.shtml?id=103)

Nessun commento:

Posta un commento

Hukou e controllo sociale

Quando nel 2012 mi trasferii a Pechino per lavoro, il più apprezzabile tra i tanti privilegi di expat non era quello di avere l’ufficio ad...