martedì 6 febbraio 2018

In Cina e Asia


Pechino testa con successo missile antibalistico

Pechino ha testato con successo un nuovo missile antibalistico.L’esercitazione, avvenuta ieri ma ufficializzata questa mattina dal ministero della Difesa, ha coinvolto “tecnologia di intercettazione antimissile a media gittata e a lancio terrestre”. Il test — che “ha raggiunto gli obiettivi fissati” — si caratterizza per “la natura difensiva senza avere come target alcun Paese” specifico. E’ dal 2010 che la Cina effettua test antibalistici, di cui l’ultimo avvenuto nel 2013. Le operazioni di questi giorni arrivano in un clima di relativa calma, a pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi sudcoreane ma mentre Pyongyang prepara una nuova parata militare in agenda proprio il giorno prima dei Giochi.

Ombre cinesi sul Vecchio Continente

“La Cina sta rapidamente aumentando la propria influenza politica in Europa e la sicurezza con cui sponsorizza i suoi ideali autoritari rappresentano una sfida significativa per la democrazia liberale così come per i valori e gli interessi dell’Europa”. Con queste parole si apre l’ultimo studio realizzato congiuntamente dal Global Public Policy Institute e il Mercator Institute for China Studies sulla strategia di penetrazione del soft power cinese nel Vecchio Continente. Secondo gli esperti, sebbene meno plateale di quella russa, la minaccia cinese è destinata ad essere molto “più significativa nel medio-lungo termine”. Il potere morbido cinese agisce su tre fronti: élite politico-economica; media e opinione pubblica; settore accademico e società civile. Lo scopo è duplice: “cercare di garantire la stabilità del regime in patria e presentare all’estero il suo modello politico ed economico come superiore e competitivo”. Che la strategia stia funzionando — secondo il rapporto — lo dimostrano una serie di fattori a partire dagli investimenti infrastrutturali nei paesi più “deboli” dell’Europa orientale e meridionale. Seguono la diffusione di inserti propagandistici nei principali quotidiani tedeschi e francesi e la normalizzazione dei rapporti con la Norvegia in cambio del silenzio sui diritti umani. Lo studio è in linea con quanto espresso di recente dal European Council on Foreign Relations’ in una ricerca indipendente in cui l’Europa viene definita “l’Africa del futuro” per la sua ingenua apertura ai capitali cinesi.

Pechino stringe la morsa sulle criptovalute
La lunga mano di Pechino sulle monete digitali oltrepassa la Grande Muraglia. Secondo quanto riportato da Financial News, pubblicazione affiliata alla banca centrale, “per prevenire i rischi finanziari, la Cina intensificherà le misure per rimuovere qualsiasi piattaforma onshore o offshore relativa al commercio di valuta virtuale o alle ICO”, le offerte iniziali di moneta con cui le aziende raccolgono fondi. L’annuncio segue le proteste che sabato hanno visto uno stuolo di investitori inferociti trascinare il fondatore del progetto di ICO ARTS presso il dipartimento finanziario di Pechino con l’accusa di frode. Secondo alcuni report l’uomo sarebbe stato arrestato. Lo scorso settembre, le autorità cinesi hanno vietato sia le ICO sia gli exchanges (gli intermediari che mette in contatto chi compra e chi vende moneta elettronica), ma il commercio da parte dei privati è continuato a Hong Kong o in Giappone attraverso la raccolta di fondi tramite investitori della Cina continentale. Come spiega un esperto al Scmp dal momento che la maggior parte dei progetti cinesi di ICO sono supportati da investitori cinesi, se verranno bloccati, l’intero mercato della criptovaluta verrà trascinato verso il basso”. Pechino tuttavia ha altri piani. Proprio il mese scorso, il vicegovernatore della banca centrale ha annunciato i primi dettagli per un progetto di criptovaluta centralizzata su cui l’istituto di credito avrà pieno controllo.

Cina pronta a sanare il 90% delle terre contaminate

Pechino vuole modernizzare il settore agricolo con un piano in tre fasi che passa per un primo “ringiovanimento” nel 2020, a un periodo intermedio di “modernizzazione” nel 2035 fino al “completo ottenimento del benessere dei contadini” nel 2050.Come spiega il governo nel documento numero uno, il primo dell’anno “senza la modernizzazione dell’agricoltura non ci potrà mai essere una modernizzazione del paese. Il documento annuncia tra le iniziative un allentamento delle restrizioni sull’utilizzo delle terre di proprietà dei villaggi con lo scopo di impiegare gli appezzamenti inutilizzati per nuovi progetti residenziali — proprio la scarsa disponibilità della terra è tra le principali cause dei prezzi vertiginosi dell’immobiliare. Contestualmente, il ministero dell’Ambiente ha annunciato di voler risanare entro il 2020 il 90% degli appezzamenti contaminati così da renderli coltivabili. Secondo un’indagine del 2013, al momento una superficie pari a quella del Belgio risulta troppo inquinata per usi agricoli.

“Crediti sociali”: è braccio di ferro tra banca centrale e colossi privati

Il sistema dei “crediti sociali” è ostaggio del braccio di ferro tra la banca centrale cinese e i colossi tecnologici Tencent e Aliaba, tra gli sviluppatori incaricati nel 2015 di portare avanti un progetto pilota in grado di valutare l’affidabilità degli utenti sulla base dei loro comportamenti online.
Secondo il Financial Times, la PBoC è preoccupata che i crediti calcolati da Tencent e Alibaba possano essere utilizzati come strumenti di marketing per vendere i prodotti finanziari offerti dalle due compagnie private, compresi investimenti ad alto rischio. A ciò si aggiunge un discorso legato alla sicurezza dei dati dei consumatori; sono infatti sempre di più le compagnie ad essere accusate di sottrarre informazioni private nonostante la tradizionale incuranza cinese per la privacy. Mentre il governo ha in cantiere un proprio sistema di crediti (il Baihang Credit Scoring), il tiro alla fune con gli attori privati sembra aver portato ad uno stallo dell’ambizioso piano, che sulla carta dovrebbe diventare operativo entro il 2020.

Cina e Usa all’opera per sviluppare sistema antisuicidi


Ricercatori cinesi e americani stanno lavorando insieme a un servizio antisuicidi da applicare a Twitter. In Cina è già stato sperimentato su Weibo e nei passati nove mesi ha identificato 20mila utenti a rischio. Sviluppato da un esperto dell’istituto di psicologia dell’Accademia cinese delle scienze sociali, il programma utilizza tecnologia AI per analizzare il contenuto dei post e prevedere il comportamento futuro dei soggetti. Nel caso di rischio rilevato, il sistema manda in automatico l’offerta di una consulenza medica. Mentre solo 4.000 user hanno risposto al messaggio, risulta che 8.000 persone abbiano in realtà già acceduto agli strumenti di consulenza online. Secondo il team la maggior parte dei soggetti a rischio è composta da giovani, spesso studenti delle scuole medie.


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