domenica 25 novembre 2012

iSun Affairs: dal 'decennio d'oro' all'età del ferro

Un'epoca si chiude un'altra inizia. L'agguerrito settimanale di Hong Kong, iSun Affairs, riassume i punti chiave del governo Hu Jintao-Wen Jiabao attraverso l'opinione di alcuni blogger e giornalisti. Così, nell'immaginario del suo capo redattore, 'il decennio d'oro' della leadership uscente si trasforma nell''età del ferro', caratterizzata dal degrado etico e morale. Sarà in grado di fare di meglio il futuro presidente cinese Xi Jinping? Le aspettative sono molte, forse troppe

Segue una traduzione libera più testo il originale.

(Il capo redattore)*
Le aspettative che dieci anni fa l'opinione pubblica riponeva  sulle nuove politiche di Hu e Wen, sono ancora vivide. Oggi quelle stesse speranze e quelle stesse lodi hanno cambiato soltanto nome e sono state spostate automaticamente sulle nuove politiche di Xi Jinping e Li Keqiang.

(Storie in copertina)
Non intraprendere le riforme può portare da una sconfitta ad un'altra. Testo di Dan Dun
All'interno del sistema del Pcc non esiste una fazione riformista ed è irrealistico trasferire queste speranze sulle spalle dei nuovi leader. Ma tutti dovrebbero capire che il decennio di Hu e Wen ha condotto il Paese in una situazione molto pericolosa

Il decennio Hu-Wen. Politica- funzionari di spicco hanno provocato danni alla nazione: la strumentalizzazione del potere da parte del Partito porta ad uno shock delle riforme politiche. Testo di Chen Ziming
L'ideologia tende verso il conservatorismo, verso il rafforzamento del potere in nome della stabilità e verso un'amministrazione del Paese attuata dalle forze di polizia. In questi dieci anni di governo Hu-Wen la politica cinese non è giunta in una fase di stagnazione, piuttosto è regredita.

Il decennio Hu-Wen. Economia- uccidere la gallina dalle uova d'oro: questo gioco dà potere soltanto ai funzionari influenti. Testo di Luo Xiaopeng
La double-deficit policy (雙逆差政策) di Hu Jintao è ingiusta nei confronti del popolo cinese -che è l'artefice della ricchezza del Paese- e danneggia anche l'ordine economico mondiale, mentre i veri vincitori sono i patrimoni dei funzionari.

Il decennio Hu-Wen. Società- il decadimento morale. Il mantenimento della stabilità genera una falsa armonia. Testo di Zhou Keshang
Il mantenimento della stabilità è la logica inesorabile del Partito comunista cinese. La stabilità prevale su tutto, ma spesso, in realtà, essa è causa di maggiore instabilità.

Il decennio Hu-Wen. La giustizia- il Partito è al di sopra della legge: bisogna considerare prima la politica e dopo lo stato di diritto. Testo di Wang Jianxun.
La supremazia della causa del Partito e la giustizia socialista aumentano il potere e l'ingerenza della leadership sul lavoro degli avvocati. Da 10 anni il sistema giudiziario cinese sta sperimentando un processo di cambiamento non pacifico.

Il decennio Hu-Wen. Le etnie- l'intensificazione delle contraddizioni. Perché il Pcc è in un dilemma circa le zone di confine? Testo di Yao Xinyong
Il gap tra ricchi e poveri è grande, i rapporti tra le etnie sono sempre più tesi, il grado di identità nazionale è sceso ulteriormente e le contraddizioni etniche sono in aumento. Durante la permanenza al potere di Hu e Wen, il problema dei contrasti etnici è scivolato in una situazione pericolosa.

Il decennio d'oro Hu-Wen. La questione di Taiwan- con i soldi hanno tentato di promuovere l'unificazione: in questo modo riusciranno a conquistarci? Testo di Kang Yilun
Il decennio Hu -Wen ha coperto i mandati di Chen Shui-bian e Ma Ying-jeou. In questa decade di governo, la strategia dell'intimidazione per ostacolare l'indipendenza e delle promesse di guadagni per raggiungere l'unificazione è sicuramente riuscita con successo. I rapporti tra le due sponde, da quando è salito al potere Ma Ying-jeou, sono entrati in una fase idilliaca mai vista prima.

Il decennio Hu-Wen. Cultura- il ritorno a Yan'an. Un'epoca armoniosa (和諧 hexie) ha dato vita alla cultura di Hexie (河蟹 hexie). Testo di Wu Zuolai 
Si è verificato un ingabbiamento della cultura, degenerato in detenzioni forzate. Ci sono opere che elogiano i meriti di Hu Jintao, altre, invece, che sono scritte dal popolo per raccontare la verità. Questi dieci anni sono stati i peggiori e, allo stesso tempo, i migliori.

L'arroganza del ferro*

Il Quotidiano del Popolo e la Xinhua hanno definito i 10 anni di governo di Hu e Wen "la decade d'oro", un termine che ci fa pensare all''età del ferro'. Questo metodo di suddivisione delle generazioni umane è mutuato dalla tradizione greca. Nell'età dell'oro uomini e dei vivevano insieme, in pace e gioia. Sebbene la terra fosse in grado di generare da sé il raccolto, gli uomini non erano pigri né avidi, ma nobili e generosi d'animo. L'età del ferro è invece buia e decadente; è un'epoca di degenerazione etica, in cui gli amici infrangono le promesse, gli innamorati litigano, le regole vengono danneggiate, mentre prevalgono le falsità, le persone non hanno il senso del pudore e vengono abbandonate dagli dei. Se ci basassimo su tali criteri, certamente, il secondo scenario rispecchierebbe meglio i veri sentimenti nutriti dal popolo cinese negli ultimi dieci anni. Forse i media del Partito non sono stati così rigorosi e hanno semplicemente scelto il significato letterale di 'oro' nella sua accezione di 'ricco' e 'fiorente'. Allora tocca a noi aggiungere che 'il ferro' rispecchia la nostra impressione su questi dieci anni di governo. Dall'espressione rigida del capo di stato Hu Jintao, fino ai numerosi scandali innescati dalle lotte di potere al vertice, alla politica martellante della stabilità attraverso la violenza, e alla perpetuazione di ogni tipo di oltraggio, come l'imposizione di tasse esorbitanti, e le restrizioni su internet che impedisce la comunicazione tra le persone, tutto questo ci riporta alla memoria il terrore e il gelo dell''età del ferro'.

In un rapporto celebrativo sullo Shibada (il XVIII Congresso ndr) pubblicato dalla Xinhua, vengono citati i commenti dei media stranieri, secondo i quali 'il decennio d'oro' ha dato grande fiducia al Paese e il miracolo cinese continuerà anche in futuro.

Certamente, il più grande cambiamento avvenuto in questi dieci anni consiste nell'aver raggiunto la consapevolezza di essere una grande nazione, richiamando l'attenzione globale. (La Cina) si è asciugata il volto dalla modestia dimostrata nei confronti della civiltà mondiale all'inizio del processo di riforme e apertura. Ora manifestazioni di sentimenti nazionalisti estremi si susseguono con irrequietezza. Dietro a questa sicurezza di sé vi è la pressione esercitata dopo il massacro di Tiananmen, l''educazione patriottica' promossa dalla politica della seduzione; vi è il blocco dell'informazione sul web e il controllo dell'opinione pubblica messo in atto dal 'partito dei 50 centesimi' in ogni angolo della rete; vi è la volgarità e la brutalità del non riconoscere i successi della civiltà umana, la soddisfazione degli ignoranti e degli intrepidi e la stupida arroganza di credere di poter comprare qualsiasi cosa con il denaro. Questa sicurezza di sé certamente spaventa il mondo, la cui paura viene descritta dal Partito come ostilità e utilizzata per alimentare ulteriormente l'arroganza del popolo nei confronti degli altri paesi e l'astio verso la civiltà.

Questo rapporto della Xinhua trae sostegno da quanto riferito dai media d'oltremare, i quali sottolineano come (la Cina) dalla sesta posizione sia riuscita a raggiungere il podio, diventando la seconda economia mondiale, con un Pil più che triplicato. "Ma secondo Hu Jintao questo non è il successo maggiore ottenuto nei suoi dieci anni di mandato. Durante il discorso d'apertura dello Shibada, ha rimarcato come nel processo di sfide della decade l'aspetto più importante è stato l'aver plasmato e sviluppato la 'visione scientifica dello sviluppo." Questo è uno scherzo così ovvio, da indurmi a credere che all'interno del Pcc abbiano voluto fare dell'autoironia. Nel nome della 'società armoniosa' (和諧盛世) e dello 'sviluppo scientifico' (科學發展), infatti, l'ordine sociale è stato calpestato arbitrariamente e questo è, sicuramente, un altro aspetto rilevante del decennio passato.

Negli ultimi trent'anni, lo slogan del Partito che più ha conquistato il cuore del popolo -oltre al concetto di economia di mercato- è quello del 'governare il Paese attraverso la legge', un principio promosso alla metà degli anni '90 da Jiang Zemin. Così se da una parte la gente ha reagito in maniera cinica alla 'teoria delle tre rappresentanze', dall'altra ha approvato sinceramente 'il governo attraverso la legge'. Gli intellettuali, i giornalisti, i giuristi e gli avvocati dei diritti umani, si sono tenuti stretti queste quattro parole, tramutando lo scherzo in realtà, e mettendolo in pratica con grande dedizione. Tuttavia, in questi dieci anni, gli sforzi delle persone sono andati in malora e la legge è diventata la base teorica per le demolizione forzate, mentre gli ospedali psichiatrici sono diventati la nuova casa dei petizionisti. E questo semplicemente perché sempre più cittadini hanno cominciato a manifestare idee politiche differenti, venendo puniti come criminali. Negli ultimi anni, durante ogni tipo di discussione, è diventata ricorrente la parola 'democrazia liberale' (民主憲政), la quale, tuttavia, si è scontrata con la più alta istituzione del potere: 'il Parlamento'. Wu Bangguo, il presidente del Comitato permanente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, ha reso noti 'i cinque no' (五不搞), etichettati da Hu Jintao stesso, durante l'ultimo Congresso, come una 'strada sbagliata'.

Voltandoci a guardare il passato, come dieci anni fa, ancora adesso continuano ad essere vive le aspettative della comunità internazionale sull'amministrazione Hu-Wen e le lodi del popolo cinese per una leadership considerata illuminata. Solo sei mesi fa qualcuno dichiarava che Hu e Wen, durante il loro mandato, potessero ancora ottenere un'ultima vittoria.

Ma io non posso tacere. Oggi molte persone hanno semplicemente cambiato i nomi di quelle stesse speranze e lodi, trasferendole direttamente sul nuovo governo Xi-Li. All'inizio Jiang Zemin fu riluttante ad abbandonare il potere e suscitò l'indignazione dei cinesi con quella sua volontà di ostacolare lo sviluppo del nuovo governo (Hu-Wen ndr). Molti ritengono che adesso le cose siano differenti. Ora le persone acclamano Hu Jintao per aver ceduto tutti i suoi incarichi. Ma chi può assicurare che, dal punto di vista della 'civilizzazione politica socialista' (文明政治), il trasferimento di un potere -ottenuto del tutto irregolarmente- dalle mani di uno alle mani di un altro sia poi alla fine tanto meglio?


主編的話】
傲慢的黑鐵
十年前輿論對「胡溫新政」的期待,歷歷在目。今天只將這些期待和讚美換了一些名詞,就直接套用到了「習李新政」上。

【封面故事】
不改革會從失敗走向失敗 文/丹頓
中共體制內沒有改革派,將希望寄託在新上任的領導人身上是不現實的。但是包括他們在內的所有人都應該了解,胡溫十年已經把中國帶進了十分危險的境地。

胡溫十年·政治·權貴禍國:權為黨所用讓政改休克 文/陳子明
意識形態趨向保守,強勢維穩、警察治國,胡溫執政十年間,中國政治不是停滯,而是倒退了。

胡溫十年·經濟·竭澤而漁:這場遊戲只讓權貴獲利 文/羅小鵬
胡錦濤的雙逆差政策對於創造財富的中國人民不公平,對於全球經濟秩序也是一種破壞,而中國的權貴資本,是遊戲的最大贏家。

胡溫十年·社會·道德淪陷:維穩維出假和諧 文/周克商
維穩是中共的必然邏輯。穩定壓倒一切,但往往是造成更大的不穩定。

胡溫十年·司法·黨大於法:要講政治不要講法治 文/王建勛
黨的事業至上,社會主義司法價值觀,加強黨對律師工作的領導……過去十年,中國司法正經歷着令人不安的變化。

胡溫十年·民族·矛盾激化:中共在邊疆緣何進退失據? 文/姚新勇
貧富差距加大,族群關係日益緊張,國家認同度進一步降低,族群矛盾進一步惡化。胡溫任內,中國民族問題滑入險境。

胡溫十年·台灣·金元促統:就這樣被你征服? 文/康依倫
胡溫十年橫跨台灣陳水扁和馬英九兩個年代。十年間,胡溫政府以恫嚇來反獨、以利誘來促統的戰略無疑是成功的。兩岸關係在馬英九上台後更是進入了前所未有的蜜月期。

胡溫十年·文化·回到延安:和諧時代創造「河蟹」文化 文/吳祚來
胡溫十年,有文化封鎖與突破禁錮;有國家把文化當作面向權貴的工程,也有最豐富的民間創作。這是最壞,也是最好的十年。


傲慢的黑鐵
22/11/2012 09:20:58 由 陽光時務 發佈
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人民日報、新華社將胡溫主政的10年定義為「黃金時代」,讓我們想到了「黑鐵時代」。

這種對人類世代的劃分法源自古希臘神話。黃金時代人神共處,和平歡樂。雖然土地會自己長出糧食,但是人們並不懶惰,也不貪婪,品德高尚,心地善良。黑鐵時代則黑暗腐朽,道德墮落,朋友失信,情侶反目,規則被毀,謊言橫行,人無廉恥,眾神棄之。如若按照這個標準,顯然,後者更適用於描述這10年來中國人的真實感受。

也許中共官媒並沒有這麼考究,只是揀「黃金」富足美好的字面意思。那麼我們也要說,「黑鐵」也是我們對胡溫10年的直觀感受。從身為國家元首的胡錦濤始終僵直的表情,到高層權力鬥爭的黑幕重重,再到暴力維穩的鐵錘政策、橫徵暴斂來的胡作非為,以及互聯網絡的高牆禁苑,無不讓人聯想到黑鐵般的冰冷與恐懼。

新華社在一篇謳歌「十八大」的報道中,引述外媒評論說,「黃金十年」成就大國自信,奇蹟仍將繼續」。

這十年間,中國人擁有了舉世矚目的「大國自信」,的確是最大的一個變化。改革開放初期的面對世界文明的謙卑一掃而光,極端的民族主義情緒一再躁動。這種「自信」的背後,是「六四」鎮壓之後高壓、收買政策下的「愛國主義教育」,是巨額投入之下的網路資訊封鎖和遍佈互聯網各個角落的「網絡閱評員」的「輿論引導」,是無視人類文明成果的粗鄙野蠻,無知無畏者的自鳴得意,以為用錢財可以買通一切的愚蠢自大。這種「自信」的確讓全世界感到恐懼,中共又把這種恐懼描述成敵意,用來進一步鼓動國民對世界的傲慢,對文明的仇視。

在這篇報道中,新華社借助外媒說,過去10年,中國從世界第六大經濟體躍升至第二大經濟體,國內生產總值(GDP)增長了3倍多。「但是在胡錦濤看來,這些還不是過去10年最偉大的成就。他在十八大開幕式上指出,總結10年奮鬥歷程,最重要的就是形成和貫徹了科學發展觀」。這個笑話如此明顯,我都懷疑是中共內部的自我反諷。以「和諧盛世」和「科學發展」的名義,對社會秩序的肆意踐踏,的確是這十年來的又一個顯著特徵。

這30多年來,執政黨最深得人心的治國口號,除了市場經濟之外,就是依法治國。這個口號在上世紀90年代中期由江澤民政權提出,人們一邊對「三個代表」冷嘲熱諷,一邊卻對「依法治國」衷心贊同,知識分子、媒體人、法律學者和維權律師都緊緊地抱住這四個字,假戲真做,全力實踐。然而,這十來年裏,民間的一切努力付諸東流,法律成為強拆民房的依據,精神病院成為上訪者的歸宿,僅僅因為持不同政見的言論而被治罪的人愈來愈多。早年間在各種討論會上成為熱詞的民主憲政,卻遭遇號稱「代表民意」的最高權力機關——全國人大常委會委員長吳邦國高調宣稱「五不搞」,胡錦濤在「十八大」報告中更是公然稱之為「邪路」。

回首往昔,10年前國際輿論對「胡溫新政」的期待,國內輿論對開明領導的讚美,仍歷歷在目。就在半年前,還有人宣稱胡溫會在任期「最後一搏」。

我不得不說,今天很多人只是將這些期待和讚美換了一些名詞,就直接套用到了「習李新政」上。當初江澤民留戀權力,人們憤怒他拖住了擋住「新政」的腳步,然而很快就有人議論「今不如昔」。如今人們為胡錦濤的「裸退」而歡呼,然而有誰能證明從文明政治來說都屬於非正當得來的權力到底交在誰手裏更好一些?






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