sabato 2 luglio 2016

Rassegna: Dispacci dalla Silk Road Economic Belt


Cina, Russia e Mongolia hanno siglato un accordo per l'istituzione di un corridoio economico. L'intesa è stata formalizzata a margine del vertice SCO di Tashkent a distanza di poche ore dall'annuncio di Xi Jinping sugli investimenti cinesi nei paesi toccati dal progetto One Belt One Road: 15 miliardi di dollari nel 2015, un 20 per cento in più rispetto al 2014. (SCMP)

La SCO rimanda l'ingresso dell'Iran sebbene caldeggiato da Mosca. Pare non ci siano state obiezioni all'idea "in linea di principio", piuttosto "sfumature tecniche" legate alla tempistica. Non è chiaro chi abbia contestato l'avvio delle pratiche. Tuttavia il ministro degli Esteri cinese ha dichiarato che per il momento Pechino preferisce focalizzarsi sull'inclusione di India e Pakistan. (Reuters). Intanto Siria, Egitto e Israele hanno formalmente avanzato la loro richiesta per un'adesione come "dialogue partner".  (Fort-Russia News

Secondo il Global Times, l'ingresso di India e Pakistan nella SCO rischia di tramutarsi in un ostacolo al regolare funzionamento dei meccanismi interni dell'organizzazione, da una parte a causa delle frizioni tra i due paesi, dall'altra a causa delle differenze linguistiche - ad oggi le lingue ufficiali della SCO sono il cinese e il russo. Negli ultimi giorni il GT è tornato sull'argomento in almeno due occasioni. (First Post)

Il budget stanziato per i progetti del 2016 potrebbe superare la soglia degli 1,2 miliardi di dollari, ha dichiarato sabato il presidente dell'Asian Infrastructure Investment Bank. Venerdì l'istituto ha stanziato 509 milioni di dollari per avviare il primo pacchetto di investimenti, energetici e infrastrutturali nell'Asia Meridonale/Centrale e del Sudest, quattro in tutto: la ristrutturazione delle slum in Indonesia, la costruzione di strade in Tajikistan e Pakistan, e l'upgrade della rete elettrica in Bangladesh. (Global Times)

L'AIIB punta a coinvolgere investimenti privati sotto forma di Private-Public Partnership (PPP) e programmi di cofinanziamento. "Possiamo anche fornire prestiti a una società privata se è coinvolta nello sviluppo delle infrastrutture di base", ha dichiarato Jin il Global Times durante la conferenza stampa. Secondo il ministro della Finanza lussemburghese, l'AIIB potrebbe trarre ispirazione dall'European Investment Bank che sta offrendo "un sistema di garanzie" in modo da incoraggiare gli investitori privati a partecipare ai progetti, assumendosi gran parte dei rischi. (Global Times) Secondo documenti interni, nonostante i 57 membri fondatori siano quasi tutti asiatici e europei, l'AIIB punta ad espandere la propria membership ad altri paesi dell'Africa e dell'America Latina, oltre i tre già presenti. Si tratta di un passaggio fondamentale considerando che l'istituto può finanziare progetti soltanto nei paesi membri. E ora che la Brexit getta tinte fosche sull'economia del Vecchio Continente il coinvolgimento di altre regione ha valenza strategica. (Financial Times)

Nonostante i numeri celebrati dalla grancassa cinese, la collaborazione economica tra Pechino e Mosca ha il fiato corto: il commercio bilaterale è sceso dai 95,3 miliardi di dollari del 2014 ai 63,6 miliardi del 2015, pari a soltanto l'1,5 per cento del commercio estero cinese. Tuttavia, Pechino ha saputo fortificare la sua posizione nella Federazione stringendo amichevoli rapporti con gli oligarchi del Cremlino. Due nomi spiccano tra tutti: Timchenko e Mikhelson, il duo grazie al quale è stata finalizzata la vendita del 9,9 per cento del sito nell'Artico russo Yamal LNG al Silk Road Fund. Si da il caso che i due siano nella lista nera degli Usa. 
(Foreign Policy)

L'export turkmeno verso la Cina ha raggiunto gli 8,65 miliardi di dollari; segue a larga distanza la Turchia con 567 milioni di importazioni. Ashgabat sta cercando di smarcarsi dall'impiccio sviluppando nuovi canali come il TAPI trans-afgano e la rotto verso l'Europa che passa per il Caspio. Il flusso commerciale tra la Cina e il Tajikistan aveva raggiunto i 300 milioni di dollari nei primi 3 mesi del 2016 e si spera entro il 2020 di portarlo a 3 miliardi annui, contro gli attuali 793 milioni. Gli investimenti diretti cinesi hanno toccato i 273 milioni, pari al 58 per cento del totale degli investimenti esteri nel paese.  (Eurasianet)

Wade Shepard spiega il valore simbolico della nuova mossa di denominare tutti i container scambiati tra Cina ed Europa con il marchio China Railway Express. Inoltre "l'uso unificato del logo CR Express indica una più rigida regolamentazione e gestione della costruzione, dell'uso e della pubblicazione del marchio". L'iniziativa è stata lanciata ufficialmente durante la recente visita di Xi Jinping in Polonia. (Forbes)

Un'ondata islamofoba mette a rischio la strategia tracciata da Xi Jinping per sfruttare le minoranze musulmane cinesi come araldi del progetto OBOR nei paesi limitrofi. Gli hui, un tempo considerati i musulmani "buoni", stanno subendo forti pressioni. Wang Zhengwei - direttore della potente State Ethnic Affairs Commission (SEAC) di etnia hui e avversario del pro-sinizzazione Zhu Weiqun (direttore dell'Ethnic and Religious Affairs Committee della Conferenza politica consultiva del popolo)- è stato fatto fuori anticipatamente in un ultima lotta interna alla leadership (Jamestown Foundation). Poco prima del suo licenziamento Wang si era distinto per un recente tentativo di regolamentare l'industria halal. Una legge sull'halal viene osteggiata da quanti temono un'erosione della capacità di supervisione dello stato sugli affari religiosi. Mentre i precedenti dibattiti costituzionali si sono concentrati su temi quali i diritti di proprietà o certe forme di detenzione, con la questione del cibo halal si è toccato per la prima volta un argomento che concerne le minoranze religiose. Allo stesso tempo, la bocciatura del progetto di legge suggerisce che le voci conservatrici hanno ancora una colta ampiamente vinto. (The Diplomat)

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