lunedì 19 dicembre 2011

Corea del Nord: il "caro leader" è morto


Kim Jong-Il è morto; il "caro leader," che ha tenuto le redini della Corea del Nord per 17 anni, è stato stroncato da un attacco cardiaco alle 8,30 di sabato ora locale, mentre si trovava in treno per effettuare un'ispezione attraverso paese. La notizia resa nota lunedì dalla Kcna, prima agenzia di stampa di Pyongyang, è stata in seguito ripresa dalla televisione di stato, facendo in poche ore il giro del mondo

Aveva 69 anni il presidente della Repubblica Democratica Popolare di Corea che, già colpito nel 2008 da un ictus, amava eccedere nei vizi dell'alcol, della buona cucina e dei sigari. Probabilmente affetto da diabete e da malattie cardiovascolari, Kim tuttavia era apparso piuttosto in forma durante le sue ultime visite diplomatiche in Russia e Cina. "E' la più grande perdita per il Partito", ha dichiarato una presentatrice televisiva visibilmente commossa, "ed è grande tristezza per il nostro popolo e per l'intera nazione".

Intanto a Seoul, decretato lo stato di "massima allerta" per l'esercito, sono già in corso grandi preparativi per cercare di far fronte ad ogni evenienza. I soldati schierati al confine hanno proceduto alla chiusura dei valichi verso la Cina. A nord del 38° parallelo la tensione è altissima: Cina, Giappone e Corea del Sud mantengono stretti rapporti per assicurare la stabilità della penisola coreana, mentre gli Usa, storici alleati di Seoul, stanno "monitorando la situazione" al fine di "assicurare la libertà e la sicurezza degli alleati", ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney.

Pechino da parte sua ha mostrato il più sentito cordoglio per la scomparsa di quello che, oltre ad essere stato un "grande leader, è stato anche un importante amico per la Cina, dando un fondamentale contributo allo sviluppo del socialismo nella Corea del Nord, ai rapporti di buon vicinato, alle relazioni amichevoli e alla cooperazione con il nostro paese", come dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri, Ma Zhaoxu, in una nota telegrafica diffusa dall'agenzia di stampa Xinhua.

Successore del "caro leader" sarà il suo terzogenito, Kim Jong-un, un protagonista molto discreto, che seppur praticamente mai comparso sulla scena pubblica, lo scorso anno ha ottenuto la carica di generale, ascendendo ai vertici del Partito Comunista. Al suo fianco la zia, sorella del padre Kim Jong-Il e lo zio Jang Suang-Taek, i quali lo assisteranno nel governo del paese, difendendolo dalle rivalse del fratello maggiore ed inizialmente favorito del "caro leader", Kim Jong-nam.

Morto un leader se ne fa un altro. Ma chi sperava che con la morte di Kim Jong-Il le cose nel paese sarebbero cambiate, probabilmente rimarrà deluso; a quanto pare, nemmeno la commozione ha ammorbidito in alcun modo il regime di Pyongyang. Secondo quanto riportato dalla Kcna, infatti, ai solenni funerali di stato, in programma per il prossimo 28 dicembre, non sarà invitata alcuna delegazione straniera.

La scomparsa di Kim è giunta a pochi giorni dal terzo round dei colloqui bilaterali sul programma nucleare nordcoreano, che i governi di Corea del Nord e Stati Uniti avrebbero dovuto tenere in settimana a Pechino. Secondo alcune indiscrezioni lasciate trapelare dalla stampa sudcoreana, il regime avrebbe dovuto annunciare la sospensione del proprio programma di arricchimento dell'uranio in cambio di aiuti alimentari da parte delle Nazioni Unite.

(Approfondimenti su China Files)

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