martedì 6 dicembre 2011

Cina avvolta nella nebbia, l'allarme degli esperti


Traffico paralizzato, ritardi nei voli aerei e superstrade chiuse. Succede in Cina. Da domenica scorsa la nebbia non dà tregua alle regioni settentrionali, centrali e orientali del paese dove la visibilità si è ridotta a meno di mille metri, scendendo in alcune zone anche al di sotto dei 200 metri, come riportato ieri dal Centro Metereologico Nazionale (CMN). Il CMN ha emesso il codice giallo, il secondo più alto sulla scala di quattro livelli del sistema di segnalazione meteorologico nazionale.

Secondo quanto riportato dal Beijing Capital Airport, nella giornata di lunedì circa 219 voli sono stati cancellati, mentre 118 hanno subito ritardi di ore. Ma il problema non è circoscritto esclusivamente al traffico aereo. Nella provincia costiera dello Shandong 10 superstrade sono state chiuse, anche se -come rassicurano le autorità competenti- l'arrivo di aria fredda previsto per i prossimi giorni dovrebbe aiutare a disperdere la coltre di nebbia.

Intanto gli esperti cominciano a manifestare una certa preoccupazione per gli effetti che l'alto tasso di particelle sottili, presente in concentrazioni più elevate nel nord della Cina, potrebbe causare sulla salute dei cittadini. Malattie respiratorie, infezioni polmonari e cancro sono tra i principali rischi. "Anche se riusciremo a mantenere bassa la percentuale dei fumatori si prevede che i casi di cancro continueranno ad aumentare nei prossimi 20-30 anni; e il crescente inquinamento atmosferico potrebbe essere il principale responsabile" ha dichiarato Shi Yuankai, vicepresidente dell'Istituto per la Ricerca sul Cancro dell'Accademia Cinese di Scienze Mediche.

Nella capitale cinese, in un decennio, il tasso di cancro ai polmoni è aumentato del 60% -sebbene il fenomeno del tabagismo sia rimasto tutto sommato controllato- mentre nella Cina continentale la percentuale di mortalità, a causa di questa malattia, è aumentata del 465% negli ultimi 30 anni.

E a finire sul banco degli imputati è di nuovo lui: il particolato PM2,5 del quale solo l'ambasciata Usa rilascia quotidianamente i dati, con grande irritazione di Pechino che cerca in ogni modo di tenere segreto il reale stato di salute dell'aria. (link) I veri "arrabbiati", però, sono i cittadini, i quali sembrano averne abbastanza delle valutazioni "ammorbidite" delle autorità cinesi. 4,4 milioni i commenti sull'inquinamento postati negli ultimi giorni sul microblogging Sina, mentre i rivenditori di mascherine anti-smog stanno facendo soldi a palate. (link)


Nessun commento:

Posta un commento

Hukou e controllo sociale

Quando nel 2012 mi trasferii a Pechino per lavoro, il più apprezzabile tra i tanti privilegi di expat non era quello di avere l’ufficio ad...