mercoledì 28 dicembre 2011

La rivolta di Wukan secondo Hu Deping


La rivolta di Wukan, per la sua durata e per il suo insolito "lieto fine" (link), continua ad attirare l'attenzione della stampa, tanto entro i confini nazionali quanto all'estero. Il 22 dicembre il Quotidiano del Popolo pubblicava un editoriale dal titolo "What Does Wukan's Turn' Mean for Us" che, come spesso accade in Cina, ha subito dato vita ad un acceso dibattito sulla rete. Un intervento particolarmente autorevole non è passato inosservato alle menti attente di China Digital Times: Hu Deping, figlio di Hu Yaobang- uno dei migliori alleati di Deng Xiaoping nonchè ex Segretario Generale del Pcc- ha partecipato alla diatriba online con grande trasporto, analizzando la questione delle espropriazioni forzate e cercando di fare luce sulla genesi del problema.

"Dal periodo delle riforme e dell'apertura, la questione dei diritti di proprietà è stata da subito uno dei problemi più pressanti. Io personalmente la prendo molto sul serio e ritengo che i prezzi di vendita e il valore dei terreni rurali debbano essere equivalenti a quelli dei terreni demaniali. Perché ci sono stati tanti casi di espropriazioni forzate nel nostro Paese? Questo è dovuto al fatto che la conoscenza della gente riguardo al sistema delle terre contadine ha subito enormi cambiamenti; molti credono che i terreni rurali appartengano allo Stato. 
Ho parlato con alcune persone di questo. Qualcuno mi ha detto che la terra è dello Stato, e quando io ho  controbattuto che in realtà appartiene alla collettività rurale, mi è stato risposto che anche la collettività è dello Stato, il quale a sua volta è di proprietà del Partito. Questo modo di vedere si discosta molto da una corretta comprensione del sistema contrattuale delle famiglie contadine. La variazione di tale linea di pensiero ha portato alle demolizioni forzate delle abitazioni  rurali e affonda le sue radici nel concetto di "urbanizzazione dei contadini"... (continua su China Digital Times)

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