mercoledì 16 ottobre 2013

La tragedia del fiume Huai


(Tradotto -abbastanza frettolosamente- dal cinese. Fonte: Caixin)


In Cina ci sono malattie gravi causate dall'inquinamento? Nonostante i cittadini abbiano sempre avuto una risposta in fondo al proprio cuore, in tutti questi anni, i funzionari e i ricercatori che hanno studiato l'impatto dell'inquinamento ambientali sulla salute non sono mai stati in grado dare una risposta diretta.

Alla fine di giugno, le malattie causate dall'inquinamento sono ufficialmente uscite allo scoperto. Yang Gonghuan, ex vicedirettore del centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha rilasciato i risultati di otto anni di ricerche condotte dal suo team, sulla diffusione del cancro nell'area del fiume Huai: l'alta contaminazione delle acque della valle circostante è strettamente collegata all'elevata incidenza di tumori all'apparato gastrointestinale (fegato, stomaco ed esofago i più colpiti) dei residenti delle otto contee di Shenqiu, Yingdong, Fugou, Mengcheng, Yongqiao, Lingbi, Wenshang e Juye.

Le cosiddette malattie da inquinamento vengono definite "disturbi localizzati geograficamente, causati da inquinamento umano". In cento anni di storia recente, otto gravi malattie da inquinamento -compresa la sconvolgente sindrome giapponese di Minamanta- sono costate la vita a migliaia di persone. Prima ancora che il rapporto del centro di Yang Gonghuan venisse pubblicato, la discussione riguardo i villaggi del cancro si era fatta molto animata, tanto sull'infosfera quanto tra la popolazione. Su internet era cominciata a circolare una dettagliata lista dei "villaggi del cancro", ricavata da alcuni report diffusi dagli organi d'informazione. Tuttavia non era mai arrivata una conferma da parte degli esperti; nessuno che avesse mai dimostrato, da un punto di vista "scientifico", il collegamento tra l'inquinamento ambientale e la diffusione a macchia d'olio di tumori. Per questo la ricerca della squadra di Yang è particolarmente importante, perché per la prima volta un'organizzazione governativa riconosce pubblicamente, con metodi scientifici, l'esistenza del fenomeno su larga scala. Questo studio rivela l'effettiva esistenza dei "villaggi del cancro", e conferma anche che è proprio il problema ambientale la principale causa dell'alto tasso di casi di cancro in quei distretti. Oltre ad aver fatto chiarezza sulla contaminazione delle acque, la ricerca ha fatto sostanziali passi avanti anche riguardo l'inquinamento atmosferico.

Il 18 dicembre 2012, il team diretto da Pan Xiaochuan della School of Public Health, presso la Peking University, ha pubblicato uno studio. I numeri resi noti evidenziano che, nel 2010, a Shanghai, Pechino, Canton e Xi'an, 7770 persone sono decedute a causa del livello di PM2,5 (livello di concentrazione di polveri fini altamente nocive, ndt). Come studioso coinvolto nella ricerca Pan ha inoltre rivelato che già nel 2007 la Banca Mondiale e la State Environmental Protection Administration avevano condotto un'indagine congiunta. Uno dei risultati evidenziava che ogni anno in Cina muoiono prematuramente tra le 350-400mila persone (dati 2012).

Yang Gonghuan, Pan Xiaochuan e gli altri studiosi che si sono uniti alle ricerche sono stati i primi a fare luce sul problema ambientale e sulle ripercussioni che l'inquinamento ha sulla salute dei cittadini. Ma questo è soltanto un primo inizio. Perché l'inquinamento non è unicamente responsabile della morte di molte persone, ma è anche causa di vari disturbi. E non ci sono di mezzo esclusivamente aria e acqua; la contaminazione del suolo e i rifiuti solidi rappresentano ugualmente un grande problema. Ci sono ancora molti altri studi che aspettano di essere pubblicati con urgenza.

Yang, che ha accettato di essere intervistata da Caixin, ha dichiarato che, con ogni probabilità, circa il 50% delle falde acquifere e delle acque in superficie, una volta sottoposte a contaminazione, rappresentano un pericolo per l'ambiente. Yang ritiene inoltre che il metodo utilizzato per verificare i casi di cancro in prossimità del fiume Huai possa essere utilizzato per gli altri corsi d'acqua, fino ad abbracciare tutto il territorio nazionale.

Ugualmente Pan Xiaochuan avverte che il problema della qualità dell'aria non è circoscritto soltanto a Pechino, Shanghai, Canton e Xi'an, e che anche le altre città necessitano un monitoraggio scrupoloso. I cittadini si aspettano che gli esperti e il governo ad ogni livello continuino ad affrontare di petto la realtà, calcolando in maniera scientifica e sistematica i danni ambientali e assumendo misure volte ad arrestarne il processo di degenerazione. Questo dovrebbe essere anche il punto di partenza per una coscienza ecologica in Cina.

Il rapporto sui "villaggi del cancro" rivela in maniera approfondita il processo con il quale Yang e gli ambientalisti hanno scoperchiato il caso del fiume Huai mostrando la reale situazione dell'inquinamento nel paese, ma porta anche all'attenzione pubblica la lotta nella quale sono impegnati i malati di tumore; una lotta per la sopravvivenza senza alternative. Occorre evitare che la tragedia del fiume Huai si ripeta in altre provincie.

Anche a distanza di anni Huo Daishan ancora ricordava quando nel villaggio di Huangmengying aveva guardato Zhang Guizhi. Era il 2001, città di Zhoukou, nel distretto di Shenqiu, provincia dello Henan. Zhang giaceva distesa sul letto, ridotta ad un ammasso di ossa, disidratata. Il cancro all'esofago l'aveva trasfigurata, eppure ancora riusciva a parlare. Diceva che aveva sete. Huo Daishan prese una bottiglia d'acqua. Era la prima volta che Zhang vedeva una bottiglia d'acqua. Con occhi luccicanti chiese a Huo: "Questa può curare la mia malattia?" Huo riuscì soltanto a fare un cenno con la testa. Zhang nemmeno un sorso d'acqua riuscì ad ingoiare.

Al tempo Huo faceva il giornalista, oggi si occupa di protezione ambientale. Secondo le sue statistiche, Zhang è l'ottantatreesima vitima del cancro a Huangmengyingcun. L'acqua dei canali di scolo alla periferia del villaggio era di colore nero. E nera era anche l'acqua del fiume Shaying, a pochi chilometri dal centro abitato. Zhang aveva soltanto 46 anni quando morì. La stessa età alla quale morì sua madre, anche lei di cancro.

Dodici anni dopo, nel luglio 2013, Huo raccontava con voce grave ai giornalisti di Caixin la storia del fiume Huai seduto nel suo ufficio di Shenqiu. Quel villaggio circondato da acqua nera, quel volto senza speranza non li avrebbe mai dimenticati.

Nell'estate 2013 Caixin è andata a Huangmengying per condurre delle interviste. Nella calura opprimente, chi era sopravvissuto al cancro viveva tormentato dal dolore. Zhou Yumi, 66 anni, non c'è pasto o sorso d'acqua che riesca a mandare giù senza vomitare. Zhou stese sul tavolo una pila di cartelle cliniche. Il tumore all'esofago di cui Zhou aveva sofferto nove anni prima si riaffacciava minaccioso.

A migliaia di chilometri di distanza, a Pechino, lo schermo del computer di Yang Gonghuan era fisso su una mappa digitale. Era la mappa che indicava la frequenza di contaminazione delle acque dell'area del fiume Huai tra il 1997 e il 2009. Il colore rosso scuro e rosso chiaro, che sta ad indicare inquinamento molto grave e grave, copriva 40 contee delle tre province di Henan, Anhui, e Shandong. La stessa contea di Shenqiu, dove si trova Zhou, è nel pieno dell'area rosso scuro.

"Questa mappa è molto importante per la ricerca scientifica; si tratta di una cosa molto seria". Yang siprese un ricciolo di capelli tra le dita e lentamente disse: "La nostra squadra che è nei pressi del fiume Huai ha selezionato 14 contee, tra le nove che presentano un alta incidenza di casi di tumore, otto sono aree affette da inquinamento idrico. Proprio quelle che sulla mappa sono evidenziate in rosso scuro."

Nel giugno 2013, dopo otto anni di ricerche, il team di Yang ha pubblicato "Raccolta delle mappe delle morti per tumori dell'apparato gastrointestinale e dell'inquinamento delle acque del fiume Huai"; la cartina sopra citata è la più importante di tutte. Tra i tumori citati da Yang quelli più pericolosi colpiscono esofago, stomaco, intestino tenue e crasso, colecisti, fegato e pancreas. "Da una prospettiva medica, se l'acqua potabile viene contaminata in maniera consistente, la possibilità che provochi tumori all'apparato digerente è altissima. Nei casi più comuni si parla di cancro al fegato, allo stomaco e all'esofago".

Yang ha dichiarato che lo studio, condotto per anni, rappresenta il risultato più innovativo nel settore. E' infatti il primo a disegnare una mappa della frequenza dei dati sull'inquinamento, e a evidenziare come, tra le aree più colpite, otto riportino un'elevata incidenza di casi di tumore. "Trenta distretti rientrano nell'area in cui l'inquinamento è più allarmante. Per logica, tali zone dovrebbero essere anche le più soggette a casi di cancro, sebbene i limiti dovuti alle condizioni della ricerca non lo rendano provabile attraverso i numeri".

I risultati del lavoro di Yang e del suo team sono stati pubblicati alla fine del giugno 2013. In passato è sempre stato il governo a tracciare una linea tra l'inquinamento del fiume Huai, il terzo per lunghezza in Cina, e la diffusione di tumori tra i residenti dell'area. Questa è la prima volta che governo e mondo della scienza interagiscono per verificare il collegamento che esiste tra i problemi ambientali e lo stato di salute delle persone. Yang infatti non ha agito personalmente ma come vicedirettore del centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (incarico lasciato nel 2011, ndt).

L'inquinamento del fiume Huai è stata classificata dal Ministero della Scienza e della Tecnologia come una delle questioni chiave da risolvere nell'ambito dell'Undicesimo piano quinquennale (2006-2010); proprio per questa ragione lo studio di Yang ha ottenuto una notevole attenzione tanto in patria che all'estero. "La nostra ricerca ha eliminato la possibilità che fossero altri i fattori a determinare l'impennata dei casi di tumori, spazzando gli ultimi dubbi. Abbiamo utilizzato metodi di studio approvati a livello internazionale. I dati di cui ci siamo serviti sono pubblici e scientifici, e per questo attendibili. Quello che abbiamo fatto è stato, sostanzialmente, mettere insieme le statistiche nel settore ambientale e della sanità, lasciando la parola ai numeri affinché la relazione tra i due ambiti risultasse inequivocabile".

Per ragioni intuibili, Yang non ha voluto rivelare nel dettaglio il coefficiente di correlazione, tuttavia si è detta assolutamente convinta del collegamento tra i due settori.

Anche il centro di Huo Daishan ha realizzato una cartina dei casi di tumore nell'area del fiume Huai, ma rispetto a quella di Yang e i suoi sembra essere più concreta. Nelle decine di "villaggi del cancro", oltre a quanti sono già morti di malattia, persone malate continuano a condurre una vita miserabile. Huo, che ha cominciato ad interessarsi al problema dopo che la madre è morta di tumore, ha condotto ricerche e registrato dati dal 1990 sino ad oggi, senza interruzione.

Il Huai è un fiume della Cina orientale, situato tra il fiume Giallo e lo Yangtze; il terzo più lungo a livello nazionale dopo lo Yangtze e il Fiume delle Perle. Sorge nella contea di Tongbai, nello Henan, e il suo bacino copre una superficie di 274,7 mila chilometri quadrati. Attraversa le provincie del Jiangsu, dello Shandong, dello Henan e dello Anhui; bagna 189 contee e fornisce approvvigionamento idrico a 165milioni di persone. Non soltanto il fiume è noto per le sue dimensioni, ma l'area circostante viene anche considerata il granaio della Cina.

Si può dire che l'amministrazione dello Yangtze e dello Huai siano rappresentative del paese, a partire dal sistema di controllo delle inondazioni avviato negli anni '50, fino al controllo dell'inquinamento anni '90. Com'è possibile allora che il cancro sia diventato un fenomeno tanto diffuso? Anche un tempo le persone si trovavano ad affrontare una situazione così scioccante? Chi è già morto, e chi invece è divorato dalla malattia, ha sperimentato o continua a sperimentare terribile sofferenze nella propria lotta contro la malattia. E certamente il fiume Huai non è l'unico corso d'acqua della Cina ad essere gravemente contaminato. Chissà quante altre tragedie simili stanno andando in scena in altre parti del paese.

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