giovedì 29 marzo 2012

Ritratto di famiglia Bo: "l'ex imperatore rosso", la "lady di ferro", il "party boy" e il fu "Immortale"


Mentre il mistero si infittisce, la "spy story" di Bo Xilai e Wang Lijun rischia di internazzionalizzarsi coinvolgendo anche la diplomazia britannica; quella americana già c'era finita in mezzo fin dal primo capitolo della saga. Proprio ieri si era diffusa la notizia secondo la quale il superpoliziotto, prima di recarsi presso il consolato Usa di Chengdu, avrebbe fissato un appuntamento con alcuni funzionari inglesi; appuntamento al quale Wang non si è mai presentato.(link)

Intanto da giorni la stampa di tutto il mondo sta rivoltando da capo a piedi i membri della famiglia Bo, con un occhio particolarmente attento nei confronti della moglie Gu Kailai e del figlio Bo Guagua. E, dato che ormai ci sono stati propinati in ogni salsa, conosciamoli!

Bo Xilai
Ex sindaco di Dalian, ex segretario di Chongqing, ex candidato ad una delle nove poltrone che contano. Il suo siluramento, avvenuto lo scorso 15 marzo, ne ha interrotto la corsa verso il Politburo cinese, la stanza dei bottoni del governo centrale. Ma oggi rischia ben di più, se mai verranno confermate le voci su un suo coinvolgimento nella morte sospetta del britannico Heywood, trovato privo di vita lo scorso febbraio in un albergo di Chongqing. (link)
Questo è tutto quello che non è più, o che non è ancora; ora diciamo chi è Bo Xilai.
Figlio di uno degli “Otto immortali”, gli eroi della rivoluzione comunista, Bo Xilai è uno dei taizi, gli aristocratici del Partito dai natali illustri. Ma se la sua retorica rossa a suon di canzoncine rivoluzionarie ha mandato in brodo di giuggiole la fazione più conservatrice del Partito, gli altri "principi" sembrano non averla mai digerita, preferendo di gran lunga l'attuale vicepresidente Xi Jinping, e probabile successore di Hu Jintao al prossimo Congresso. In altre parole, Bo era mal sopportato anche tra i suoi pari, quanto a Hu Jintao e Wen Jiabao, non hanno mai evitato di nascondere una certa disapprovazione, tenendosi bene alla larga dalla megalopoli dell'Ovest.
Afferrate le redini di Chongqing nel 2007, ha fatto piazza pulita delle triadi locali, approfittandone per fare fuori alcuni dei suoi più acerrimi rivali. Almeno questo è quello che si dice. Nel 2009 comincia la campagna anticrimine coadiuvata dal suo braccio destro Wang Lijun. E tra uomini d'affari in manette, ricchezze espropriate, 50 funzionari sotto inchiesta, qualcuno ci ha anche rimesso le penne: Wen Qiang, predecessore di Wang a capo del Chongqing Public Security Bureau, è stato giustiziato per ordine di Bo nel 2010. Nella campagna antimafia cadono tutti, tranne le gang legate in qualche modo al segretario del partito locale, secondo il sito Boxun, vero burattinaio a muovere i fili della malavita locale.


Gu Kailai

Prima di tutto è la seconda moglie di Bo Xilai. Classe 1960 e figlia di un generale, Gu è nativa di Dalian, città del Liaoning  presso la quale l'ex re di Chongqing era stato sindaco tra il 1993 e il 2002. Benchè Bo fosse già sposato, nell'84 sboccia l'amore tra i due e Gu rimane incinta. Secondo voci diffuse dal sito Boxun, per togliere di mezzo una giornalista televisiva che voleva rendere nota la sua tresca con Bo, Gu l'avrebbe fatta internare in una clinica psichiatrica.
Dopo aver studiato legge e politica internazionale, ha fondato lo studio legale Kailai, facendo carriera grazie ad alcuni casi di alto profilo. Autrice di libri di grande popolarità quali "Winning a Case in the United States", si dice sia stato il primo avvocato cinese a vincere una causa civile negli Usa. E c'è persino chi sostiene che a finanziare i costosissmi studi del figlio (oggi studente Harvard) sia stato proprio il suo portafoglio.
Di lei aveva parlato Bo stesso pochi giorni fa durante la sessione annuale dell'Assemblea Nazionale del Popolo, sua ultima apparizione pubblica prima della destituzione dall'incarico di segretario di Chongqing.
"Rimane essenzialmente a casa a sbrigare faccende domestiche per me. Sono molto toccato dal suo sacrificio" aveva raccontato Bo spiegando come la moglie avesse abbandonato la sua carriera da due anni.
Ora Gu è nell'occhio di un ciclone mediatico. Dalle recenti indiscrezione del Wall Street Journal, la vittima inglese, Mr. Heywood, avrebbe avuto una disputa in affari proprio con la lady di ferro di casa Bo.  L'uomo operava come consulente, grazie alla moglie cinese vantava accesso e familiarità con il clan dei Bo e avrebbe frequentato il figlio Bo Guagua sia in Gran Bretagna sia in Cina.

Bo Guagua
E' il 24enne figlio di Bo Xilai e Gu Kailai. Rientra a pieno titolo nella categoria dei "principini rossi", i rampolli delle famiglie degli alti funzionari del Partito, con formazione scolastica di stampo occidentale e una certa inclinazione verso la mondanità e la vita notturna. Per lui i genitori hanno scelto il massimo. Oxford e Harvard sul curriculum scolastico, Chen Xiaodan, nipote del noto economista  e veterano del Partito Chen Yun, nel letto. La storia tra i due si è interrotta poco prima dell'esplosione del "caso Wang Lijun" facendo presagire il collasso della casta degli Bo. E secondo alcune origliature, il fascino di Guagua non avrebbe risparmiato nemmeno la figlia dell'ex ambasciatore americano in Cina, Jon Huntsman Jr.
Ma nonostante gli sforzi di mamma e papà, il giovane playboy di studiare non ne vuole sapere. Mentre era iscritto al Balliol College di Oxford è stato sospeso a causa dello scarso impegno dimostrato. Insomma, come riportato da un giornale scolastico, Bo junior "ha rapporti tesi con i libri".
Eccelle invece nelle attività ricreative. Una volta organizzò un Silk Road Ball, con tanto di esibizione dei monaci Shaolin e conferenza presieduta niente meno che da Jeckie Chan in carne ed ossa.
Un suo compagno ha dichiarato: " era molto conosciuto per essere un "party boy". Una volta organizzò una festa nella sua stanza e comprò fiumi di champagne per ognuno dei partecipanti. "Quando è stato sospeso, l'ambasciatore cinese è venuto a Balliol per riferire che la cosa era stato molto imbarazzante per il padre."
Alle prove dei testimoni oculari si sono aggiunte le foto scandalo. Bo immortalato in situazioni disdicevoli, spettinato mentre beve e si rotola a terra assieme a delle ragazze, mentre finge di orinare davanti ad un cancello con alcuni amici: gli scatti sono rimbalzati sul web suscitando perplessità e irritazione nella comunità digitale.
Ma diciamolo, buon sangue non mente. Si perché anche l'ex imperatore rosso, il nuovo Mao, come è stato soprannominato Bo senior, predicava bene ma razzolava male. E se a parole inneggiava all'austerità del comunismo più puro, nei fatti si sa, amava le Jaguar e gli abiti di sartoria. Per non parlare di quella leziosità del telecomando con il quale dal suo ufficio di Dalian poteva azionare la fontana nella piazza antistante.

Bo Yibo
Padre di Bo Xilai e uno dei pezzi da novanta della rivoluzione comunista by Mao Zedong; in altre parole  uno degli "Otto immortali". Partecipò alla Lunga Marcia e fu ministro delle Finanze. Poi nel 1966 le sue velleità riformiste gli costarono dieci anni di carcere sotto la Rivoluzione Culturale. Morto Mao, si schierò con Deng Xiaoping per spianare la strada all'apertura economica del Paese, poi con Jiang Zemin. Acerrimo oppositore dell'estrema sinistra, fu uno dei fautori della repressione di piazza Tiananmen.
Passato a miglior vita da ben cinque anni, anche lui è stato vittima della spirale scandalistica che ha risucchiato il suo erede. Alcuni giorni fa la rete ha ripropinato alcune foto ritraenti le umiliazioni subite dall' "Immortale" durante le purghe inflitte dal Grande Timoniere.

Le sorti della famiglia Bo, al momento, sono un mistero. Dei due coniugi non si hanno notizie dal 15 marzo, mentre i cancelli del palazzo sono attentamente sorvegliati da guardie in uniforme, pronte ad allontanare visitatori indiscreti. Ora non resta che attendere fiduciosi nuovi appetitosi dettagli, sicuramente non tarderanno ad arrivare.

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