mercoledì 11 aprile 2012

Bo Xilai fuori dal CPC e Gu Kailai indagata per omicidio


(Pubbliacto su Dazebao)

L’ex segretario di Chongqing, Bo Xilai, espulso dal Comitato centrale del Partito (CPC) e la moglie Gu Kailai indagata per omicidio.


L’epilogo del piu’ grande scandalo politico in salsa cinese degli ultimi anni e’ giunto inaspettatamente nella tarda serata di martedi’, con una prima dichiarazione ufficiale del Pcc rilasciata dalla Tv di Stato CCTV e ripresa dalla stampa nazionale, Xinhua e People’s Daily per primi.

“Il compagno Bo Xilai ha violato gravemente la disciplina”. La notizia stringata riferisce che il Comitato Centrale del Partito ha deciso, secondo la costituzione del Partito e le disposizioni sulle “ispezioni disciplinari”, che Bo debba essere rimosso dal Politburo e dal Comitato Centrale per essere sottoposto ad indagini. D’altra parte, alcuni commentatori hanno evidenziato come l’utilizzo del termine “compagno” induca a pensare che l’ex capo di Chongqing sia ancora da considerare un membro del Pcc e che la sua “sospensione” possa essere solo temporanea.

La risonanza data alla questione ha gettato molti esperti nella confusione: dopo settimane di silenzio, i vertici di Pechino hanno rivelato gli scottanti retroscena del “caso Wang Lijun” che da tempo alimentava supposizione e congetture, tanto sul web che sulla carta stampata. Tutto aveva indotto a pensare che la leadership cinese stesse riservando per Bo un’uscita di scena in sordina.

Sino a poco tempo fa considerato una stella nascente del Partito e proiettato ad uno dei seggi del Comitato permanente del Politburo, il “nuovo Mao”, come era stato soprannominato per la sua linea populista e la “campagna rossa” che aveva allietato la megalopoli di Chongqing a suon di canzoncine e messaggi rivoluzionari, ora rischia grosso.
Oltre all’annuncio della sua espulsione dall’Empireo della politica cinese, i media statali non hanno esitato nemmeno a rendere noti i nuovi sviluppi delle indagini sulla morte di Neil Heywood, il cittadino britannico misteriosamente trovato privo di vita lo scorso autunno nella sua stanza d’albergo a Chongqing.

Lo scorso mese una notizia bomba del Wall Street Journal per prima aveva fatto luce sulla questione, evidenziando come l’uomo fosse strettamente legato alla famiglia Bo per aver assistito il figlio Bo Guagua nei suoi studi oltremanica, nonche’ per aver gestito gli affari dei coniugi. Negli ultimi tempi, pero,’ Heywood, che aveva lavorato anche per una societa’ legata ai servizi segreti britannici, avrebbe confessato ad alcuni amici stretti di “sentirsi in pericolo” a causa di alcune divergenze con Gu Kailai su alcuni “interessi economici”.

In seguito all’esplosione del “caso Wang Lijun”, braccio destro dell’ex uomo forte di Chongqing che nella notte tra il 6 e il 7 febbraio aveva chiesto asilo politico presso il consolato statunitense di Chengdu, le autorita’ del Regno Unito avevano chiesto alla polizia cinese di riaprire il fascicolo Heywood, troppo pieno di incognite sospette: un “decesso per abuso di alcol” e una frettolosa cremazione che non aveva convinto parenti e conoscenti del defunto.

E ora che Pechino ha deciso di rendere pubblico il futuro dell’”ex imperatore rosso” la Xinhua ha potuto confermare le voci di corridoio: “Secondo quanto emerso dalle investigazioni, ci sono sufficienti prove per dichiarare che Neil Heywood sia stato ucciso. Bo-Gu Kailai e Zhang Xiaojun (un domestico di casa Bo) sono fortemente sospettati di aver compiuto il crimine” e’ quanto si legge sul website dell’agenzia di stampa statale. E questo e’ propabilmente cio’ che spinse il superpoliziotto Wang Lijun a recarsi presso la sede diplomatica americana nel mese di febbraio.

He Qinglian, economista e commentatore politico, ha scritto su Twitter che il peculiare utilizzo  del doppio cognome “Bo-Gu Kailai” ,apparso sui giornali per indicare la moglie dell’ex segretario di Chongqing, potrebbe far pensare ad un tentativo di Pechino di coinvolgere anche il marito nell’accusa di assassinio. “Ai piani alti la sensazione e’ quella di stare perdendo il controllo della situazione” ha commentato He.

Prima di dar fuoco alle polveri, innescando un terremoto mediatico di proporzioni colossali, tra i corridoi di Zhongnanhai ogni mossa e’ stata studiata a tavolino: per tutto il Paese riunioni tra i membri del Partito locali hanno preceduto l’ufficializzazione della notizia. Alcuni partecipanti hanno pubblicato le foto su Weibo, lamentando di essere stati chiamati a presenziare ai comizi anche a notte fonda. Questo genere di riunioni in piccoli gruppi su estensione nazionale sono ricorrenti in situazioni politiche particolarmente sensibili, paragonabili all’accusa di tradimento diretta a Lin Biao, spalla di Mao, durante la Rivoluzione Culturale, scrive The Epoch Times.

Un’eventuale accusa di omicidio dei coniugi Bo, entrambi figli di eroi della rivoluzione comunista, potrebbe riflettere ombre d’incertezza sul rimpasto ai vertici della macchina politica cinese in agenda per il prossimo autunno. In un momento in cui il Partito dovrebbe confermare la sua coesione interna, un’ipotesi di colpo di mano dell’esercito e i sospetti di una spaccatura tra il blocco Hu-Wen e i sostenitori dell’ex leader di Chongqing, guidati dal capo dei servizi di sicurezza Zhou Yongkang, agitano l’opinione pubblica tanto in patria quanto all’estero.

Il boato suscitato dal crollo di Bo Xilai probabilmente continuera’ a far sentire la sua eco per molto tempo. Bo e’ uno dei membri piu’ in vista della fazione del “principini rossi”, gli eredi della dinastia rivoluzionaria che, intrecciati ai ranghi dell’elite politica cinese, sono stati foraggiti dalle imprese statali e dai monopoli industriali.
Maggior esponente della “nuova sinistra,” con la sua uscita di scena il “nuovo Mao” apre la strada all’ala liberale del Partito tornata a far sentire la sua voce attraverso gli ultimi appelli del premier Wen Jiabao che, in chiusura dell’Assemblea Nazionale del Popolo, ha evidenziato la necessita’ di “riforme urgenti” per scongiurare il pericolo di una nuova Rivoluzione Culturale.

E anche se per il momento non e’ stato ancora reso noto in cosa consista il “comportamento contrario alla condotta del Partito”che e’ costato all’ex segretario di Chongqing l’espulsione dal CPC, le ultime dichiarazioni riportate dalla stampa ufficiale fanno presagire pesanti sanzioni. “Non importa chi sia, o quale sia la sua posizione” si legge in un commento pubblicato sul People’s Daily “se ha violato la disciplina del Partito e le leggi dello Stato e’ giusto che venga trattato severamente”.


Leggi il post sul blog del grande Marco Del Corona

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