sabato 7 aprile 2012

"Uno per tutti, tutti per uno"

(The Politburo War di Crazy Crab)

Uno per tutti tutti per uno. Dopo la chiamata agli ordini del People's Daily e del People's Liberation Army Daily (link), megafono dell'esercito, ad invitare i funzionari a giurare fedeltà al partito questa volta si sono uniti alcuni pezzi da novanta, tra i quali il nuovo segretario di Chongqing, Zhang Dejiang, il capo del partito di Shanghai, Yu Zhengsheng,  Li Yuanchao, principale organizzatore del partito, e Wang Yang, segretario della provincia del Guangdong, fucina del manifatturiero cinese.
In settimana Wang aveva chiesto ai suoi migliori collaboratori di "conservare una mente sobria e posizioni stabili nelle questioni fondamentali su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, mantenendo una posizione ferma sui principali principi politici e facendo di tutto per conservare pensieri oggettivi e azioni coerenti". Misure precauzionali per tutelare il partito dal boato provocato dalla brusca uscita di scena di Bo Xilai e da tutti gli effetti collaterali da esso innescati.

Il 22 marzo era stata la volta degli avvocati che, come stabilito da un documento del ministero della Giustizia, dovranno prestare giuramento al Pcc "per riaffermare nella cerchia degli uomini di legge la fede nei principi del socialismo cinese, migliorando così la qualità della loro ideologia politica."
Pechino ci tiene a mantenere una parvenza di unitarietà nonostante le voci diffuse di una spaccatura in seno alla leadership che vedrebbe il blocco Hu Jintao-Wen Jiabao schierato contro i fedeli di Bo, alla guida dei quali figurerebbe il potente uomo degli apparati di sicurezza Zhou Yongkang.
Ma le ultime manovre dei Pechino più che infondere un senso di tranquillità e sicurezza, sembrerebbero rivelare una buona dose di tensione, confermata dall'ennesimo giro di vite volto a ripulire il web dalle pericolose voci di corridoio. 6 le persone arrestate e circa una ventina i siti internet ad essere stati bloccati per diversi giorni, comprese le piattaforme di microblogging Sina e Tencent Weibo. Di ieri la notizia della chiusura per un mese dei due siti dell'ultra-sinistra, Utopia e maoflag.com.

Intanto il botto di Bo Xilai sembrerebbe aver dato nuove chance all'ala riformista del partito. Wang Yang, predecessore del "nuovo Mao" a capo del partito di Chongqing, è da sempre stato visto come il suo più acerrimo rivale. Ideatore del "modello Canton"* e fautore del primato del mercato sulle aziende di Stato, ha dalla sua i brillanti successi ottenuti nella gestione della rivolta di Wukan, conclusasi con la concessione di elezioni democratiche per i membri del comitato di villaggio. E a febbraio si era anche guadagnato gli apprezzamenti della cancelliera tedesca Angela Merkel in visita in Cina.
Dal 2007 leader della regione testa di ponte del capitalismo d'oltre Muraglia, Wang si muove agilmente negli ambienti imprenditoriali del sud promuovendo "innovazione e qualità" (link), nuovo mantra per scardinare il circolo vizioso della produzione a basso costo che sino ad oggi ha sostenuto la crescita del paese. Cos'altro? Oggi Wang è ancora in corsa per uno dei seggi del Comitato permanente del Politburo, il ghota della politica cinese; corsa dalla quale il suo rivale storico sembrerebbe essere stato definitivamente estromesso.


*Il "modello di Chongqing" viene costantemente messo in opposizione a quello del Guangdong. La loro visione del futuro cinese è stata paragonata alla divisione di una torta. Per Bo, tutti devono poterne godere allo stesso modo, appianando le disuguaglianze, lato oscuro di trent’anni di riforme economiche e di sviluppo. La torta di Wang deve invece essere più grande. Solo così un maggior numero di persone potrà riceverne una fetta. Lo stile dei due è differente come ha enfatizzato Michael Anti, noto blogger cinese, parlando di nuovi media. "Wang, almeno così dice, si interessa di ciò che i cinesi scrivono sui microblog e cerca di agire di conseguenza", ha spiegato. "Al contrario, Bo Xilai li usa per imporre la propria visione, non per ascoltare".

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