giovedì 13 marzo 2014

Pechino chiede acqua


Il Dragone è assetato. Secondo un recente rapporto della CIA (Central Intelligence Agency), la crescente scarsità d'acqua a livello globale costituirà una delle possibili cause di guerra nei decenni a venire. La Repubblica popolare, che conta per il 20% della popolazione mondiale, accede soltanto al 7% delle risorse di acqua dolce del pianeta. Circa 300 milioni di cinesi, quasi un quarto della popolazione nazionale, ogni giorno bevono acqua contaminata. La produzione di carbone, che fornisce grossomodo tre quarti delle risorse energetiche del Dragone, assorbe un sesto del prelievo idrico totale del Paese. 11 provincie su 22 vengono considerate gravemente soggette a scarsità di acqua; vale a dire che i residenti in quelle aree non raggiungono i 1000 metri cubi d'acqua per persona all'anno. E stando ad un rapporto congiunto di HSBC e China Water Risk, circa il 45% del Pil cinese proviene proprio da quelle province maggiormente affette da carenze idriche.

Negli ultimi trent'anni il Fiume Giallo, culla della civiltà cinese, si è ritirato di anno in anno. Lo Hebei, la regione settentrionale che circonda Pechino, ha già visto 969 dei suoi 1052 laghi prosciugarsi, tanto che parte della popolazione rurale si trova costretta ad irrigare i campi con liquami. Di questo passo tra 15 anni le falde acquifere saranno totalmente prosciugate, avverte l'ex Ministro delle Risorse Idriche, Wang Shucheng. (Segue su L'Indro)

Nessun commento:

Posta un commento

Hukou e controllo sociale

Quando nel 2012 mi trasferii a Pechino per lavoro, il più apprezzabile tra i tanti privilegi di expat non era quello di avere l’ufficio ad...